Quei giudici
un po’ troppo
protagonisti

Certi magistrati sembrano non sapere che il loro silenzio è più "dorato" di quello degli altri uomini

Cara Provincia vorrei proporre un nuovo modo per segnalare alcune notizie particolari, mi riferisco in particolare a quelle riguardanti la gip Clementina Forleo (ma anche al pm De Magistris). Ecco l“’ideuzza”.
Richiamandosi - per così dire - alla presentazione di alcune immagini sul mattutino “Euro-News” televisivo con immagini provviste di sola dicitura “No-comment”, un simile commento potrebbe accompagnarsi, come asciutta didascalia sottostante, a immagini sorridenti affiancate - al caso con volti che risultino guardarsi l’un l’altro – dei magistrati De Magistris e Forleo; magari campeggianti in apertura del quotidiano.
Cordialità da un ex-giovane lettore auspicante che tutto concorra, mano a mano, a una sempre più auspicabile convivenza civile! 
Sergio Conegliano
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(b. p.) L’ideuzza, come la definisce lei, non è affatto male. Andrebbe presa in considerazione soprattutto come stimolo ed esempio da offrire a certi magistrati che non sanno che il silenzio per un giudice più che per ogni altro uomo è davvero d’oro. I magistrati che lei cita nella lettera - Forleo e De Magistris - hanno avuto il coraggio di avviare inchieste importanti e delicate che hanno messo alla berlina molti uomini politici e di potere. Se avessero parlato solo con le loro inchieste, oggi saremmo qui a tessere le lodi di queste toghe. Purtroppo sia l’uno, sia l’altra, hanno preso spunto dalle inchieste giudiziarie di cui erano titolari per diventare dei personaggi televisivi non disdegnando partecipazioni a programmi dove sono diventati l’attrazione principale.
Ora non è questo l’atteggiamento idoneo per un magistrato. Intanto, il giudice deve essere come la moglie diCesare, cioè al di sopra di ogni sospetto. Non deve dare neppure il dubbio che agisca per motivi differenti da quelli della giustizia che amministra in nome del popolo. Quindi, lontano da manifestazioni pubbliche, da partiti politici, persino da salotti e club di ogni genere e tipo. Si dirà che il magistrato non è e non può fare il monaco. D’accordo. Ma non può neppure usare la toga come un abito per far carriera e diventare un personaggio pubblico. I politici si lamentano del protagonismo di certi magistrati e da anni cercano il modo di correggere questo malcostume. Spesso, però, la stessa politica che sbaglia: ad esempio quando offre candidature e fa eleggere in Parlamento o dà incarichi di governo a magistrati più o meno"amici". Quindi, meglio un «No-comment».

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