"Gonfiavano le vincite alle Slot"
Il pm invoca oltre 13 anni di carcere

Chiusa l'istruttoria dibattimentale nei confronti dei cinque ex dipendenti della casa da gioco di Campione d'Italia accusati di peculato. Per i loro avvocati "sono da assolvere"

CAMPIONE D'ITALIA - Il pm Mariano Fadda ha chiesto la condanna dei cinque ex dipendenti del Casinò di Campione d'Italia a processo con l'accusa di peculato per avere gonfiato a proprio beneficio alcune vincite alle slot machines tra il maggio e il giugno del 2003. Le richieste maturano al termine di una istruttoria dibattimentale protrattasi per quasi due anni: Fadda ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche e condanne a pene variabili da un minimo di due anni e sei mesi a un massimo di tre anni. Prime arringhe difensive: gli avvocati di tre dei cinque imputati ne hanno al contrario invocato l'assoluzione perché il fatto non sussiste.
A ogni vincita di un giocatore, due dipendenti che lavorano sempre in coppia (uno per conto del casinò, l'altro per il servizio di controllo comunale) la registrano ciascuno sul proprio palmare, prima di resettarlo a vincita riscossa. L'accusa è quella che sui due palmari le vincite fossero state gonfiate, in modo da rendere successivamente disponibile una differenza da spartirsi.

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