"L'esercito a Milano
spinge i delinquenti da noi"

L'allarme a margine della firma per il patto sicurezza tra dieci comuni del Marianese che mira a coordinare e rendere più efficaci gli interventi anti crimine

MARIANO L’esercito per le strade per garantire maggiore sicurezza. Già, ma soltanto nelle grandi aree urbane. Quindi, con un rischio: che i problemi relativi alla delinquenza si trasferiscano dove ci sono minori controlli, nelle aree a ridosso di quelle urbane. Come Mariano, ad esempio. E’ stato il sindaco di Arosio Antonio Pozzi a lanciare il sasso, davanti al prefetto e ai vertici provinciali delle forze dell’ordine, riuniti ieri mattina in Prefettura a Como per siglare assieme ai rappresentanti di dieci Comuni il «patto locale di sicurezza urbana» del Marianese. Ma prima ancora di guardare a quello che accadrà, dalla riunione è emerso quello che sta accadendo, in questa zona. Dove i problemi sono noti da anni, e da anni restano tali: la prostituzione, i furti negli appartamenti e l’immigrazione clandestina. Il patto, nelle intenzioni, intende coordinare e rendere più efficaci le modalità di intervento, meglio organizzare provvedimenti che se presi da un singolo comune finiscono per perdere efficacia. Di durata biennale, prevede la convocazione di un "tavolo", un gruppo di lavoro con i rappresentanti dei Comuni e delle forze dell’ordine, anche su richiesta di un solo paese, per affrontare un problema particolare. Gli ambiti di intervento riguardano la "polizia di prossimità" (tutti quei reparti più vicini ai cittadini, come il carabiniere di quartiere), la lotta all’immigrazione clandestina, al commercio ambulante abusivo, alla prostituzione, al vagabondaggio, all’individuazione di zone da rendere più sicure, anche con la videosorveglianza, la collaborazione con le polizie locali. Quindi lo scambio di informazioni, chiesto a più voci, che un cittadino darebbe per scontato, ma che evidentemente scontato non è.

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