"Proposte", i vigili di Cernobbio
fra gli stand fuori Villa Erba

Iniziativa del sindaco Saladini dopo l'appello-monito del presidente del Salone tessile, Viganò. Ieri alle porte del polo espositivo anche un camper che offriva campionari in visione

Como - Prime reazioni all’appello-monito del presidente del salone tessile «Proposte», Pier Carlo Viganò, che ha chiesto agli azionisti pubblici di Villa Erba controlli più rigorosi sul «fuori salone», che ormai raccoglie il doppio degli espositori della fiera. Ieri las polemica era salita anche in relazione alla documentazione che tutti gli spazi possibili, perfino dentro uno studio dentisico, per ospitare espositori e i loo campionari. L’appuntamento del tessile d’arredo e del tendaggio, che oggi si chiude a Cernobbio, vuole essere fortemente supportato nella tutela della sua immagine ed identità, mai come quest’edizione «aggredita» da una concorrenza «parassita», cresciuta senza coordinamento e controllo e senza, il più delle volte, il rispetto di regole di concorrenza. A quest’impegno è legato anche il rinnovo del contratto di locazione, ormai scaduto da un anno con l’enete espositivo di Cernobbio. «Condivido il disappunto di Viganò - esordisce Marco Ambrosini, presidente della società che gestisce il polo espositivo - Quel che succede all’esterno non ci riguarda, però possiamo far pressione su chi di dovere non solo per difendere, ma anche per rafforzare lo storico legame con la rassegna». L’industriale chiede, a sua volta, che il nodo venga sciolto al più presto. «Proposte ha trovato a Cernobbio la sede ideale ed esige giustamente maggiore attenzione - continua -. Non a parole, ma un impegno scritto che riconosca il suo ruolo e valore per l’intero territorio». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Cernobbio, Simona Saladini, che si è già mossa autonomamente per arginare l’indiscriminata crescita di show room esterne. «L’importanza dell’appuntamento è fuori discussione, tant’è vero che tutti i soci pubblici di Villa Erba hanno già dato ampia disponibilità a sottoscrivere un protocollo d’intesa. Bisogna capire quali iniziative arricchiscono la mostra e quali, invece, la uccidono». La Saladini punta il dito soprattutto contro le grandi piattaforme espositive cresciute alle porte di Cernobbio, in strutture precarie o altro. «Fuori dai nostri confini - precisa subito il primo cittadino -. Per quel che ci riguarda, quest’anno non abbiamo più rilasciato concessioni temporanee. Sono assolutamente contraria a queste realtà anomale, creano ambiguità e confusione. I visitatori, soprattutto quelli nuovi, non capiscono che non hanno niente a che fare con la fiera ufficiale, le considerano delle estensioni autorizzate». Che la situazione stia degenerando, la Saladini se ne è accorta quando ha visto stazionare nei pressi di Villa Erba addirittura dei camper. «Non era mai capitato prima - fa notare -. Ho allertato subito due agenti della polizia municipale per allontanarli. Ma non è tutto: ho visto addirittura delle persone aprire le valigie per mostrare i campionari in strada, come <+CORSIVO>vu cumprà<+TONDO>. Il bello è che la gente si fermava, guardava, e firmava perfino ordini. Arrivati a questo punto, non resta che intervenire in maniera drastica al fine di non svuotare del suo contenuto, ovvero l’eccellenza, un brand di alto profilo come «Proposte». Quanto al contratto, il sindaco è fiducioso, sul suo rinnovo. «A dimostrazione - conclude la Saladini - che il progetto imprenditoriale è meritevole e gli enti pubblici non stanno solo a guardare».
Serena Brivio

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