Rifiuti al Nord, Castelli frena
Calderoli annulla un comizio

Bossi annuncia il via libera, Formigoni spiega: "Saranno solo 5-6mila tonnellate. Veltroni accusa: "Al tempo di Prodi avevano negato ogni aiuto per calcolo politico". Insorge la base leghista, l'ex guardasigilli frena. Calderoli diserta il raduno di Lainate per "motivi di salute"

Dopo la clamorosa svolta nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania con Bossi che ha annunciato come parte della monnezza verrà smaltita anche al Nord e il governatore della Lombardia Formigoni ha detto  che si tratterà di cinque-seimila tonnellate di scarti non pericolosi, interamente smaltibili negli inceneritori lombardi, la base del Carroccio è in ebollizione La notizia ha suscitato scalpore anche all'interno delle stesse amministrazioni leghiste, da sempre contrarie ad occuparsi dell'immondizia del Sud: un impegno peraltro che i leader del Carroccio avevano ribadito ancora un mese fa al raduno di Pontida. Calderoli ha annullato un raduno a Lainate "per motivi di salute", ma forse temeva una contestazione annunciata dagli ex leghisti del fronte indipendentista del varesino Max Ferrari.
E il Pd ha buon gioco ad accusare il governo di "doppio gioco", visto che quando l'emergenza era gestita dal governo Prodi nessun amministratore del centrodestra al Nord aveva dimostrato la disponibilità ad offrire il proprio aiuto.
La svolta del centrodestra viene spiegata da Formigoni come un impegno del tutto limitato, che sarà definito dalla prossima Conferenza Stato-Regioni e che comunque ha ricevuto il via libera solo dopo che la Campania si è impegnata a potenziare la raccolta differenziata e a creare nuove discariche e nuovi inceneritori.
Anche il coordinatore delle segreterie leghiste, nonché ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, si è prodigato per spiegare che il via libera della Lega alla monnezza napoletana al Nord non è incondizionato: "I rifiuti dovranno essere quelli non pericolosi, smaltibili completamente negli inceneritori e comunque non saranno gestiti solo in Lombardia ma ripartiti su tutte le regioni italiane".
Sta di fatto però che esponenti del Carroccio, a partire da Mantova, hanno avvertito la segreteria nazionale del partito del fatto che non sono diposti a subire ulteriori sacrifici per il Sud. A quanto pare quindi l'appello di Bossi non ha fatto breccia in parte del popolo lumbard.

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