Rifiuti tossici nei campi
Chiesta la condanna

Nei guai un imprenditore di Fino accusato di aver scaricato immondizia "speciale" spacciandola per ordinaria

FINO MORNASCO Con richieste di condanne per un totale di circa 40 anni di carcere, il pm milanese Fabio Napoleone ha presentato il conto ai 25 imputati del processo che coinvolge, tra gli altri, anche i titolari della «Tea» di Fino Mornasco, Ettore Castelli, oggi 57 anni, e suo figlio Roberto, 27, entrambi arrestati nel 2003 con l’accusa di avere stoccato nel loro terreno in località Costa frazioni di immondizia «speciale», spacciandole per normale rifiuto urbano. Al tribunale di Milano, il procuratore ha chiesto, a conclusione di una lunga requisitoria, la condanna a tre anni per Castelli senior e l’assoluzione per il figlio ritenuto, come altri tre coimputati, semplice «autista utilizzato nel corso delle varie operazioni abusive». La sentenza è attesa per il prossimo 17 luglio, ma il pm non ha dubbi. Ettore Castelli, ha detto, è «ampiamente reo confesso».

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