«Saltare il richiamo per le ferie?
Una sciocchezza e un errore»

Impossibile spostare la data della seconda dose: «Una sola iniezione non basta. Rispettiamo le regole»

Non fare il richiamo? Un grave errore. Centinaia di comaschi, in vista delle vacanze estive o degli impegni di lavoro, domandano agli hub se è possibile spostare la data della seconda dose di vaccino.

Non presentarsi all’appuntamento per il richiamo equivale di fatto ad uscire volontariamente dalla campagna vaccinale. Solo una volta passata la data per il richiamo il cittadino dovrà attivarsi, fare una segnalazione tramite call center nell’eventualità di ricominciare dall’inizio il ciclo vaccinale. Con un prossima dose da programmare a distanza di mesi.

«Avendo però sprecato la prima dose – fa notare Paolo Grossi, infettivologo varesino già componente del Comitato tecnico scientifico – io direi che non fare il richiamo è una sciocchezza. Occorre seguire le linee guida, attenersi ai tempi e ai modi come sempre occorre fare quando ci vacciniamo o quando assumiamo una terapia. Una sola dose di vaccino assicura un’efficacia minore contro il Covid e una durata più breve. Siamo meno difesi e per meno tempo. Non ci sono dati precisi sull’effettiva copertura vaccinale, ci sono delle ipotesi, tra i sei e i nove mesi, ma non abbiamo come ovvio dei riscontri, dei follow up su grandi campioni di popolazione. Lo scopriremo tra non molto. Di sicuro la seconda dose fissa nel tempo la vaccinazione ed è necessaria per completare la risposta anticorpale».

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