Schiava del whisky a 13 anni
La salvano gli Alcolisti di Erba

Solo a 17 anni la ragazza ha avuto il coraggio di iniziare l'asistenza. Un giorno dietro l'altro senza bere, altrimenti non riusciva neppure più a studiare

ERBA Tredici anni è l’età per le prime cotte, magari il primo amore, per qualche corsa a perdifiato con le amiche. Ma tredici anni può essere anche l’età delle prime notti in bianco, della birra, e dei superalcolici.
La ragazzina ha dei problemi, e vive un’età difficile che le pesa addosso come un cappotto in una giornata di sole, la prima sera è una birra a lavare vie in parte i pensieri, poi diventano sempre più alti i gradi alcolici. A tredici anni si trova ogni giorno in casa a versare due dita di whisky nel bicchiere del the. La vita intanto continua, c’è la scuola, poi il liceo. Spariscono nel bicchiere la timidezza e la tristezza, ma volano via anche emozioni e molti pezzi di giornata.
«Con la ragazza ho chattato quando aveva quindici anni, ho iniziato a parlargli dei nostri incontri e a spiegargli che non era sola – racconta Antonio, uno dei responsabili del gruppo Alcolisti anonimi di Erba -. Si era rapportata a noi attraverso il sito, dov’è c’è uno spazio per i messaggi istantanei. Noi non imponiamo mai ha qualcuno di uscire dalla dipendenza, cerchiamo di fargli capire che un’altra vita è possibile».
La svolta arriva a diciassette anni, quando il peso dell’alcol diventa insopportabile: «Si è accorta che non poteva seguire il Liceo scientifico e continuare a bere». 
Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, ha portato all’attenzione dei dati allarmanti per la diffusione dell’alcol tra i giovani. In Italia il 19,5% dei ragazzi sotto i 18 anni fa uso di alcolici e superalcolici, il nostro è il Paese in Europa dove è più bassa l’età di accesso all’alcol, tra i 14 e i 17 anni.
Giovanni Cristiani

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