Scossa terremoto, 5,2 gradi
Ma a Como impazza lo shopping

L'allarme sismico del pomeriggio non ferma l'ultima corsa al regalo. Per fortuna nessun danno. Lunghe code in città per tutta la giornata

COMO - Ore 16.24. Un leggero dondolio, gli infissi che tremano e il pavimento che sembra scivolare via da sotto i piedi. Poi la certezza: si è trattato di una scossa di terremoto. La città ha traballato, come se i cantieri stradali e la ressa da shopping natalizio non fossero sufficienti a mettere in crisi la viabilità. Problemi si erano peraltro già registrati in mattinata. Le principali vie d’accesso sono state interessate da code per gran parte della giornata. L’assessore alla Viabilità, Fulvio Caradonna, ha tenuto a precisare: «I cantieri questa volta non c’entrano nulla. Abbiamo terminato i lavori in via Oltrecolle già lunedì. Il traffico di oggi è da imputare al periodo natalizio e al grande afflusso di gente in convalle. Infatti, gli operai oggi si sono messi al lavoro quasi esclusivamente sulle strade periferiche, quelle per così dire residenziali». Insomma, secondo l’assessore sarebbe tutta colpa dello shopping di Natale. «Sulle strade principali – ha aggiunto Caradonna – bisogna fare ancora qualche intervento di asfaltatura, ma provvederemo dopo Natale». Intanto dall’ufficio sinistri del settore legale di Palazzo Cernezzi hanno reso noto il dato aggiornato sulle richieste di risarcimento danni per buche. Nel corso del 2008 sono 240 le richieste recapitate al Comune da persone che asseriscono di avere subito danni all’auto o alla moto dopo essere incappati in una buca su una strada comunale.
Anche la gente a passeggio si è comunqe accorta della scossa di terremoto. Le luci di Natale, appese nelle vie del centro storico tra un palazzo e l’altro, si sono messe a oscillare, anche se non c’era un alito di vento. Non è scoppiato il panico, ma la concitazione e la curiosità sono state inevitabili. Il traffico telefonico dei cellulari ha avuto un’impennata improvvisa. In quei due minuti che sono seguiti alla scossa di terremoto sono partite chiamate agli amici e ai parenti. «Hai sentito la scossa?». Difficile addirittura prendere la linea a causa del sovraccarico del traffico telefonico. Poi è tornata la calma.

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