Scuola, sciopero contro la riforma
e continuano le occupazioni

Confermata per domani in tutta Italia la giornata di sciopero del sindacato Cobas mentre prosegue lì'occupazione delle scuole, fra istituti superiori e Università. Anche i precari aderiscono alla protesta

La protesta più originale è quella degli studenti del liceo classico Minghetti di Bologna, che oggi si sono caricati in spalla banchi e sedie e li hanno portati fino a piazza del Nettuno, dove hanno assistito a due ore di lezione all'aperto (chimica e letteratura italiana). Ma occupazioni e autogestioni contro la riforma dell'istruzione voluta dal ministro Mariastella Gelmini continuano in tutta Italia. E domani è la volta dello sciopero dei Cobas della scuola, che scenderanno in piazza a Roma con una manifestazione nazionale: nel mirino delle proteste, l'adozione del maestro unico e la revoca del tempo pieno, il taglio agli organici e agli orari di lezione, il blocco del turnover, la chiusura dei plessi scolastici nei piccoli centri.
Proprio a Roma, è arrivata al secondo giorno l'occupazione del liceo classico Terenzio Mamiani, dalle cui finestre è stato appeso lo striscione «Mamiani (pre)occupato, è solo l'inizio». L'occupazione ha coinvolto un centinaio di studenti.
Mentre a Genova, gli studenti medi si sono organizzati in un movimento chiamato 'Kaos', che domani sfilerà in corteo per le strade della città assieme alle associazioni degli studenti universitari, unendosi idealmente alla manifestazione sindacale di Roma.
Prosegue intanto lo scontro politico sulle proteste contro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Se Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, definisce le «notti bianche» della scuola «uno spreco da 180 milioni di euro» per via dell'energia elettrica consumata, un altro governatore, Nichi Vendola (Puglia), rinnova il suo sostegno a studenti, genitori e insegnanti in lotta contro quella che viene definita una «violenta controriforma».
Domani, lo sciopero generale indetto dai Cobas coinvolgerà, oltre a tutto il personale della scuola, i trasporti (fermi dalle 8.30 alle 17), i vigili del fuoco e gli operatori della sanità. La manifestazione nazionale partirà da piazza della Repubblica, con un corteo che arriverà fino a piazza San Giovanni. Anche i Comitati degli insegnanti precari (Cip) hanno annunciato la loro adesione allo sciopero, contestando «l'estemporaneità delle iniziative legislative, l'assenza di attendibilità pedagogica, l'iter d'urgenza scelto dal governo», oltre al «mancato rispetto degli impegni sanciti dalla finanziaria 2007 in materia di docenti precari».
In contemporanea al corteo romano, si terranno manifestazioni in varie città italiane. A Milano, marcerà da piazza Missori anche la federazione provinciale di Rifondazione comunista, che sottolinea la necessità di «un grande fronte di mobilitazione contro l'attacco frontale alla scuola pubblica». «Distruggendo la scuola - afferma il Prc del capoluogo lombardo - si scardina uno dei luoghi fondanti della cittadinanza: nella società della conoscenza, limitare l'accesso al sapere significa condannare un paese alla barbarie, e limitare la cittadinanza di uomini e donne».

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