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Giovedì 04 Dicembre 2008
Sequestrato laboratorio cinese
Quattro arresti della polizia in via Mulini. Producevano cravatte per conto terzi
Un laboratorio per il confezionamento di cravatte in via Mulini, di proprietà di un cittadino cinese di 38 anni, è finito sotto sequestrato al termine di una perquisizione effettuata l’altro pomeriggio dalla squadra volante della polizia.
Gli agenti vi hanno trovato otto persone, oltre al proprietario e alla moglie, quattro delle quali prive di permesso di soggiorno. Due di loro sono state arrestate perché già precedentemente colpite da un provvedimento di espulsione del questore, mentre le altre saranno probabilmente imbarcate su un aereo ed espulse dal territorio nazionale.
Il laboratorio produce cravatte per conto terzi, ivi comprese, a quanto pare, alcune aziende comasche. Lavorazione completa:dal tessuto alla etichettatura. Denominato «Confezioni Paolo sas», si estende su diversi locali, tra il piano terra - dove si effettua la lavorazione - e il piano primo, che apparentemente è destinato a ospitare i dipendenti. La polizia ha trovato stanze con giacigli, una cucina, tavole semi apparecchiate, mobili e ancora tessuto destinato alla produzione. Ieri mattina il giudice ha scarcerato il titolare, Haiping Zheng, 38 anni, originario della provincia cinese dello Zhejiang, ritenendo che non sussistessero gli estremi per la contestazione del reato di sfruttamento di manodopera clandestina. Assistito dall’avvocato Davide Giudici, Zheng è tornato a casa dopo una nottata trascorsa in questura: la decisione è conseguenza di una serie di pronunciamenti della corte di Cassazione in base ai quali, ai fini della contestazione del reato, occorre che sia provato un ingiusto profitto. In questo caso non è stato evidentemente possibile comprovare nulla di simile. Resta indagato, e attende di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta che lo riguarda.
Quando la polizia l’altro pomeriggio è arrivata in via Mulini, lui non c’era.
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