Seta, tiene solo l'export
futuro molto incerto

La tessitura serica ha archiviato il primo trimestre di quest’anno con una crescita del fatturato dell’1,5%. Ma le rilevazioni non lasciano grandi spazi di ottimismo. Solo l'export ha frenato una riduzione che poteva essere più negatiova. E la prospettiva è tutt’altro che buona: restano negative le previsioni per il secondo trimestre

como - Il settore della tessitura serica ha archiviato il primo trimestre di quest’anno con una crescita del fatturato dell’1,5%, in linea con l’evoluzione favorevole che aveva caratterizzato il 2007. Le rilevazioni del Centro studi dello Smi, in collaborazione con la sezione serica dell’Unione industriale di Como, non lasciano grandi spazi di ottimismo. Anche perché se il primo trimestre ha chiuso «bene», la prospettiva è tutt’altro che buona: restano infatti negative le previsioni per il secondo trimestre dell’anno. Il quadro da gennaio a marzo 2008 indica nel volume delle vendite un risultato stabile, a conferma della ricerca, da parte delle aziende italiane, di prodotti a sempre maggior valore aggiunto. Sono state le esportazioni a trainare lo sviluppo del fatturato (+4% la crescita tendenziale dell’export nel primo trimestre di quest’anno), mentre il mercato nazionale ha accusato una frenata (-1,3%) rispetto alla soddisfacente evoluzione del 2007. Gli ordini raccolti hanno evidenziato però una diminuzione in valore di quasi 5 punti e ciò potrebbe tradursi in un risultato sfavorevole per l’attività del secondo trimestre di quest’anno: per il comparto si tratterebbe del primo segno negativo, dopo 11 trimestri consecutivi di segno positivo. A livello di comparto, le vendite totali di tessuto per abbigliamento femminile sono cresciute del 2,5% nel primo trimestre 2008, grazie però soltanto al buon andamento delle esportazioni (+8,4%); il mercato interno ha poi evidenziato un’evoluzione negativa, interrompendo quindi (almeno momentaneamente) il ciclo espansivo iniziato nel 2007. Con riferimento alle differenti tipologie di prodotto, le vendite di tessuto in fibre naturali, dove primeggia la seta, hanno registrato un incremento del 5%, mentre i prodotti realizzati in fibre man made hanno ceduto il 3,5%. Si spiega quindi la dinamica negativa delle vendite misurate in unità fisiche (-3,8%), essendo le fibre chimiche quantitativamente più rilevanti. La raccolta ordini, tra gennaio e marzo 2008, è stata decisamente fiacca (-9,4%) rispetto alla performance del primo trimestre 2007: le indicazioni circa l’evoluzione congiunturale di breve termine non sono pertanto positive. Il tessuto per cravatteria ha confermato i segnali negativi emersi alla fine del 2007, registrando, in questo primo trimestre dell’anno, una flessione tendenziale del fatturato pari al -4%. In questo microsettore il mercato italiano è stato positivo (+2,6%), mentre il fatturato estero ha accusato una contrazione dell’11%. Nella seconda metà del 2007, la dinamica delle vendite misurata in quantità è stata decisamente più favorevole (+7%). Un andamento differenziato si rileva anche per le due tipologie di prodotto: le vendite di tessuti stampati hanno evidenziato un incremento del 9%, mentre gli articoli tinti in filo, ben più rilevanti in termini di fatturato, hanno perso oltre il 7%. La raccolta ordini, nel primo trimestre 2008, è stata negativa (-10,2%), di conseguenza per il secondo trimestre anche in questo settore non sembra prospettarsi alcuna evoluzione favorevole. Nell’ambito delle produzioni seriche, il comparto dell’accessorio tessile femminile (foulard, scialli, sciarpe, stole, bandane, ecc.) è stato, nel periodo iniziale di quest’anno, quello più dinamico. Il fatturato è cresciuto del 7,2%, con un andamento espansivo sia sui mercati esteri (+8,3%) che in ambito nazionale (+4,9%). Le vendite misurate in volume sono cresciute ad un ritmo superiore (+8,1%) rispetto a quelle in valore.
Simone Casiraghi

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