Sfiducia a Mario Pastore
Ma il Pd per ora frena

Serve il consenso di almeno due terzi del consiglio per revocare il presidente. L'eventuale sfiducia non è così scontata

Serve il consenso di almeno due terzi del consiglio per revocare il presidente Mario Pastore. Così è stabilito nel regolamento comunale. Anche per questo Pastore si dice tranquillo di fronte all'annuncio dell’opposizione di presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Un eventuale voto di sfiducia a Pastore, però, avrebbe un esito incerto. Del resto la sua elezione è stata osteggiata addirittura dai colleghi della maggioranza. La “minaccia” è arrivata lunedì sera, durante la discussione sulla fusione di Acsm e Agam (approvata). Pastore avrebbe illegittimamente negato la possibilità di votare con scrutinio segreto un ordine del giorno, presentato dall’opposizione, nel quale veniva affermata l’incompatibilità di Giorgio Pozzi a ricoprire il duplice ruolo di commissario provinciale di Forza Italia e di presidente di Acsm. Sulla sfiducia, però, il Pd frena per non fare un favore al sindaco Bruni, in rotta da settimane con lo stesso Pastore.

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