Statuto della Lombardia
Il governo dà il via libera

L'Esecutivo non oppone eccezioni di costituzionalità al nuovo Statuto della Regione lombardia, in vigore il 1° settembre.Le prossime tappe riguardano il federalismo fiscale e le competenze della Regione in dodici materie. L'intervista a Ettore Adalberto Albertoni

A differenza di quanto accaduto con altri Statuti regionali, il testo approvato dal Consiglio regionale lombardo a larga maggioranza (aveva votato "sì" anche il Pd, la sinistra arcobaleno si era astenuta e solo un voto contrario era stato espresso dall'Italia dei Valori) è stato integralmente accettato dal governo, che non solleverà eccezioni di incostituzionalità.
Altre dieci  regioni avevano già presentato Statuti rinnovati, ma sono tutti incappati in lunghi conteziosi con la Corte costituzionale, finora chiamata a intervenire su più di cinquecento punti. Entusiasta per il via libera il governatore lombardo Roberto Formigoni, il quale ha dichiarato che le nuove norme fondanti dell'autonomia regionale saranno in vigore a partire dal primo settembre.
A questo punto, per l'architettura del "governo" lombardo, manca solo l'approvazione del nuovo regolamento interno e la definizione della nuova legge elettorale.
E poi proseguirà la "battaglia" politica con Roma sui due pilastri per avere il pieno federalismo: il fisco locale (con la richiesta di reinvestire sul territorio l'80% dell'Iva, il 15% dell'Irpef e le accise su giochi e tabacchi) e l'affidamento al Pirellone delle competenze su dodici materie indicate dall'articolo 116 della Costituzione (tra le quali figurano l'ambiente, le infrastrutture, università e ricerca, giudici di pace).
Il presidente del Consiglio regionale, Ettore Adalberto Albertoni, spiega in questa intervista il valore del nuovo Statuto regionale.

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Eco di Bergamo Intervista Albertoni