T-Red, duecento comaschi
contestano le contravvenzioni

Pioggia di chiamate al Telefono blu per i ricorsi contro i semafori che multano dopo l'arresto del titolare della ditta fornitrice

COMO Duecento famiglie comasche si sono rivolte negli ultimi venti giorni all’associazione di consumatori Telefono Blu per chiedere aiuto e, eventualmente, fare ricorso contro le multe ricevute dai famigerati sistemi T-Red posizionati in vari punti della provincia, soprattutto nell’Erbese. A far scattare questa valanga di richieste, che ha portato l’associazione a istituire un nuovo numero di telefono ad hoc per la nostra provincia (031-22.45.691 sito www.telefonoblu.it), l’arresto lo scorso 17 settembre di Raoul Cairoli, titolare della ditta Ci.ti.esse di Rovellasca, azienda fornitrice degli impianti. L’accusa che aveva portato a San Vittore l’imprenditore, la turbativa d’asta per una serie di appalti in tutta Italia per il noleggio dei sistemi T-Red e fra questi anche quelli di Albese con Cassano e Vertemate con Minoprio.
E infatti, nel mirino dei multati che sperano di ritornare in possesso dei loro soldi (e dei punti della patente), sono finiti soprattutto gli impianti semaforici di Albese con Cassano (sequestrato dalla guardia di finanza dal 17 settembre), Lurago d’Erba, Alzate Brianza e Vertemate con Minoprio (anche quest’ultimo disattivato dai militari). Rimane tuttora aperto un altro filone di indagine, sulla durata del giallo, del quale si sta occupando la procura di Verona e che anche in questi casi riguarda i semafori noleggiati dalla Ci.ti.esse in tutta Italia e a sei comuni comaschi (Albese con Cassano, Vertemate con Minoprio, Alzate Brianza, Lurago d’Erba, Capiago Intimiano e Albavilla).

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