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Martedì 18 Novembre 2008
Tagli al casinò, i sindacati:
"Giù gli stipendi dei dirigenti"
Capasso (Cgil): "I lavoratori non devono pagare le incomprensioni tra il comune e il consiglio di amministrazione della casa da gioco"
CAMPIONE D’ITALIA Se ci sono incomprensioni, diversità di opinioni o cambiamenti di impostazione fra il Comune e il consiglio di amministrazione del casinò di Campione, non possono ricadere certo sui lavoratori». Duro intervento di Francesco Capasso , segretario generale della Slc-Cgil di Como, che si occupa dei lavoratori della comunicazione, sulle dichiarazioni del presidente della casa da gioco Mario Resca che, prospettando un possibile scenario negativo sull’orizzonte della crisi internazionale, agita lo spettro degli esuberi (150) per dare fiato al bilancio. «Le dichiarazioni del presidente mi stupiscono - ribatte Capasso -. La crisi generale è innegabile, ma non c’è ancora nessuna relazione diretta con la casa da gioco. Resca parla di un piano di esuberi; ma a noi non è mai stato sottoposto alcun piano». Secondo il segretario provinciale della Slc-Cgil alla base di queste esternazioni c’è altro: «Credo che il presidente non possa risolvere i dissapori con il Comune in questo modo. Prima di parlare di esuberi bisogna parlare di risparmi, anche sugli stipendi degli alti dirigenti. Non so fino a che punto il consiglio di amministrazione del casinò si possa spingere ad aprire una procedura di esubero senza prima contattare i sindacati».
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