Tassa sui turisti a Como?
Bruni incassa il primo "no"

La proposta del sindaco per finanziare le grandi mostre incontra la disapprovazione di commercianti e albergatori: "Le tasse vanno abolite, non inventate"

Una tassa sui turisti? Albergatori e commercianti storcono il naso. La proposta lanciata dal sindaco Stefano Bruni di fare pagare un euro a ogni turista in visita sul Lario, non ha trovato un immediato consenso. Entrambe le categorie chiedono tempo per riflettere su questa idea, ma hanno comunque già anticipato commenti dai toni assai scettici. Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio Como, teme «che si tratti dell’ennesima provocazione e manifestazione di protagonismo» del sindaco. Per Alberto Proserpio, numero uno dell’associazione Albergatori comaschi «la tassa rischia di non essere affatto gradita soprattutto ai piccoli imprenditori del turismo che gestiscono strutture di modeste dimensioni e che accuserebbero un peso economico, anche se la tassa fosse di un solo euro».
Difficile per Primavesi sbilanciarsi con un parere netto sulla proposta di Bruni. Il primo cittadino ha ipotizzato uno scenario futuro: «Immaginiamo che ogni turista che viene sul nostro territorio lasci un euro per questo tipo di promozione. Sul Lario approdano 700-800mila turisti l’anno, quindi vorrebbe dire poter proporre addirittura due o tre grandi mostre».
Il presidente di Confcommercio Como si è detto scettico: «Bisogna riflettere sull’opportunità di introdurre una nuova tassa in un momento in cui si pensa di abolirne alcune già esistenti. E soprattutto bisogna capire se è fattibile e con quali modalità

© RIPRODUZIONE RISERVATA