Torna il killer dei conigli
ma stavolta fa cilecca

A Beregazzo con Figliaro ha preso di mira un allevamento già "visitato" per tre volte nelle ultime settimane. Ma questa volta il proprietario era corso ai ripari...

BEREGAZZO CON FIGLIARO - Il misterioso killer dei conigli è tornato. Ha preso di mira un piccolo allevamento già assaltato per ben tre volte nelle ultime settimane. Stavolta però senza colpo ferire in quanto il proprietario aveva «messo in cassaforte» gli animali rinchiudendoli a chiave in luogo sicuro.
Inaccessibile per l’animale, per il momento ancora sconosciuto, che tra Beregazzo con Figliaro e Castelnuovo Bozzente (e probabilmente anche ad Albiolo) ha ucciso oltre un centinaio di animali allevati per passione. E che ha dimostrato sfrontatezza e intelligenza in numerose escursioni tornando in più occasioni sul luogo delle stragi per concludere l’opera iniziata in precedenza.
«Stavolta - racconta Giancarlo Arrigoni che con il vicino Mario Malinverno ha subito più un assalto - ma non è riuscito a colpire perché, visto quello che era successo, ho preventivamente messo i conigli sotto chiave. In un luogo più sicuro. Anche in questa occasione ha lasciato, impigliati nella recinzione, due ciuffi di pelo. Nel terreno circostante, invece, erano ben visibili delle grosse impronte».
Questo anche grazie al fatto che il terreno circostante era stato smosso di recente.
«Mi sbaglierò - conclude l’uomo - ma per me si tratta di un grosso cane con tanto di proprietario. Magari un animale che di giorno resta tranquillo nella sua abitazione e che di notte colpisce».
I ciuffi di pelo (tra il marrone e il grigio scuro) lasciati dall’animale nel corso dell’incursione dell’altra notte sono stati recuperati dalla polizia locale e a giorni verranno inviati all’ufficio caccia e pesca dell’Amministrazione provinciale per cercare di individuate la specie e, di conseguenza, avviare le procedure per la sua cattura. Tanto più che, come confermato nei giorni scorsi da Marco Testa, responsabile del settore caccia per villa Saporiti, potrebbe anche trattarsi di un animale selvatico come un tasso, una faina o una volpe.
Roberto Caimi

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