Tornano a casa le civette
"sfrattate" dal cantiere

Scoperte un mese fa durante i lavori di ristrutturazione della cappellina di San Giuseppe ad Appiano sono state curate e svezzate e ora hanno potuto ricongiungersi ai genitori

APPIANO GENTILE - Le piccole civette sfrattate dalla cappellina di San Giuseppe, sono tornate a casa. Un mese fa, durante i lavori di ristrutturazione della chiesetta, erano state rinvenute nell’intercapedine del tetto, ancora incapaci di volare. Avevano pochi giorni. Sono state curate e svezzate al centro recupero fauna selvatica di Vanzago gestito dal Wwf, dove erano state trasferite dopo il loro ritrovamento in località Cascina Fasola. Raggiunta l’autonomia e pronte al volo, sono state riportate ad Appiano, dove hanno potuto ricongiungersi con i genitori. Un volo spettacolare, seguito con entusiasmo dai ragazzini del posto, dai loro familiari e dal consigliere all’ambiente, Raul Romigioli: piccoli e grandi rapiti da quei quattro scriccioli “paffuti” e dai vivaci occhi gialli. Un volo verso la libertà che si è trasformato in «un momento di didattica ambientale e di conoscenza di animali ormai difficili da incontrare - spiega Silvio Colaone, la guardia ecologica volontaria del Parco Pineta che ha riportato ad Appiano le civette - Piccoli rapaci notturni molto familiari nella vita delle fattorie e cascine del secolo scorso, ma ormai sempre più rari per la mancanza dell’ambiente ideale dove vivere: cascine, vecchi cimiteri e abitazioni con tetti riservati per il riposo diurno e l’allevamento dei piccoli; campi e prati dove reperire insetti, lucertole e piccoli roditori di cui si cibano. Ambienti che stanno soccombendo all’edificazione»
M. Cl.

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Eco di Bergamo Il giorno delle civette