Un ragazzo su quattro
sarà preda della povertà

Allarmente dossier sulla condizione dei minorenni in Italia. Secondo i dati uno su quattro - circa due milioni e mezzo - è a rischio povertà. Quasi un milione abbandona anzitempo gli studi. Corrono meno rischi i figli di coppie in cui entrambi i genitori lavorano, fra le famiglie monoreddito sono un terzo i giovanissimi che potrebbe precipitare nell'indigenza

L'incubo della povertà incombe sui minori italiani, almeno uno sui quattro potrebbe diverntarne vittima.
Il 24% dei minori italiani, quasi uno su quattro, è esposto a rischio di povertà. In troppi, circa 900.000, abbandonano prematuramente gli studi. Permangono, sebbene continuino a rimanere sommersi, fenomeni di sfruttamento e abuso, quali lavoro minorile, prostituzione e pedo-pornografia on line.
Il quadro dai tratti negativi è quello che emerge dal quarto rapporto su "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia", il dossier sulla condizione dei minori nel nostro paese e sul grado di rispetto della Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, presentato a Roma.

MASCHI E  AL NORD
Il rapporto, redatto dal Gruppo CRC composto da 73 organizzazioni ed associazioni e coordinato da Save the Children Italia, fotografa la massa di bambini e adolescenti residenti in Italia, che al primo gennaio 2007 era di 10.089.141 unità, di cui 666.393 di origine straniera. La maggioranza è di sesso maschile ed è residente nel Nord Italia. "Troppi di loro, ancora oggi, vivono privati in tutto o in parte di diritti fondamentali, come quello ad una vita dignitosa, all'istruzione, al gioco, alla salute - ha spiegato Arianna Saulini, coordinatrice del gruppo CRC -. Sono inoltre preoccupanti la disuguaglianza e la disomogeneità geografica nella tutela dei diritti tra le varie aree del nostro paese".

POVERTA' INCOMBENTE
Secondo il dossier in Italia è esposto a rischio di povertà il 24% dei minori, quasi uno su quattro. Tale percentuale sale al 35% se si considerano i minori che vivono in famiglie numerose e raggiunge il 40% nel caso di minori che vivono in famiglie monoparentali. I minori più a rischio sembrano essere quelli che vivono in famiglie con entrambi i coniugi lavoratori ma i cui bassi livelli di reddito non riescono ad essere una garanzia di benessere. Tra le famiglie monoreddito, l'esposizione a rischio di povertà per i figli è del 30%, mentre avere due genitori che lavorano riduce il rischio al 7%, con poche differenze se uno dei due è un lavoratore part-time. La quota di famiglie povere nel Mezzogiorno, infine, è cinque volte quella del resto del Paese.

SCARSI INVESTIMENTI
Preoccupante è la correlazione forte che emerge tra il rischio di povertà minorile e l'investimento percentuale in spesa sociale: facendo riferimento al Prodotto Interno Lordo, escludendo le pensioni, la media europea di investimento sociale si attesta intorno al 14% ed ad essa corrisponde un 19% di rischio di povertà minorile; nel nostro Paese dove si investe meno del 10% il rischio di povertà minorile balza al 24%.

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