Undici indagati al Valduce
per il parto finito in tragedia

La procura ha notificato le informazioni di garanzia a chirurghi, ginecologi, ostetriche e rianimatori dell'ospedale comasco: sono accusati dell'omicidio colposo della 44enne canturina morta in seguito a un parto finito in tragedia. Il marito della donna: "Per la mia Betty chiedo il silenzio e la preghiera"

Chirurghi, ginecologi, ostetriche e rianimatori. Sono undici i professionisti del Valduce raggiunti da un avviso di garanzia, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, per la tragedia in sala parto la scorsa settimana. Il pubblico ministero Mariano Fadda ha notificato, in mattinata, la convocazione per conferire l'incarico per l'autopsia sul corpo di Betty Petrone, la mamma di Cantù morta di parto nell'ospedale di via Dante. Convocazione che è una vera e propria informazione di garanzia per undici tra camici bianchi e ostetriche del Valduce, tutti iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo.
Lotta ancora, invece, il figlio di Betty, un bimbo di pochi giorni in coma dalla nascita. Vicino a lui il papà, Domenico Montanino, il marito della 44enne di Cantù morta all’alba di domenica dopo alcuni giorni di coma dovuto al parto finito in tragedia. Poche le sue parole: «Mia moglie avrebbe voluto così: silenzio e preghiera. Senza chiacchiere e polveroni».
«E proprio per ricordarla come avrebbe voluto lei - ha detto ancora - abbiamo organizzato un rosario per mercoledì sera. Chi la vuole ricordare venga lì: saremo in tanti a pregare per lei. Non appena sarà possibile comunicheremo la data del funerale».
I familiari, i parenti, gli amici e chi vuole semplicemente dedicare un pensiero alla mamma canturina, si ritroveranno alle 21 alla chiesa della Madonna dei Miracoli.

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