Variante della Tremezzina
Regina chiusa 120 giorni

Quattro mesi consecutivi senza traffico. No della Provincia. Bongiasca: «Disagi incalcolabili per tutti. Trovare soluzioni alternative»

È destinato a iniziare col botto il complesso cantiere della variante della Tremezzina. Già perché nel summit operativo del 23 aprile - rimasto sino a ieri sotto traccia - cui hanno partecipato Regione Lombardia, Anas, Provincia, alcuni dei Comuni interessati e impresa appaltatrice è emersa la necessità tecnica di chiudere interamente al traffico la Regina per un totale di 120 giorni consecutivi - vale a dire 4 mesi, a partire da novembre 2021 secondo l’ipotesi iniziale - per l’esecuzione delle opere (le prime ) in corrispondenza del portale sud di Colonno, peraltro oggetto di dettagliati approfondimenti tecnici come dimostrano le nostre immagini pubblicate lo scorso 28 aprile, il giorno dopo la riunione tra sindaci e Anas convocata nell’ex municipio di Mezzegra. Un incontro al termine del quale questo delicato argomento almeno ufficialmente non era emerso, rimandando un punto operativo della situazione ad un incontro con progettisti e il Consorzio Stabile Sis, l’Ati che si è aggiudicata i lavori della variante della Tremezzina. I lavori in corrispondenza dei due portali rappresentano di gran lunga i nodi più delicati dell’intera infrastruttura. Quello di Colonno, in particolare, presenta parecchie insidie in quanto per permettere alla viabilità ordinaria - dunque alla statale Regina - di convivere con la variante, in corrispondenza del portale sarà realizzato un salto di montone “inverso” - con la variante (in fase di realizzazione) che correrà sopra la quota dell’attuale statale che, in corrispondenza dell’imbocco, verrà deviata all’interno della montagna. Per fare ciò bisognerà - secondo quanto si è appreso - realizzare un imponente contromuro per allargare l’attuale sede stradale. Contromuro e “salto di montone” richiederanno uomini e mezzi in gran numero, con turni continui di lavoro, così come tutta l’opera d’altro canto, che dovrà essere realizzata senza soluzione di continuità. Da qui la necessità di chiudere interamente al traffico la Regina. A tutto ciò va aggiunto un altro particolare e cioè che il Consorzio Stabile Sis nella sua offerta formalizzata ad Anas ha indicato in cinque anni la tempistica per ultimare il cantiere, rispetto ai 7 anni e 2 mesi inizialmente previsti dal capitolato. Da qui la necessità impellente di ridurre i tempi dei lavori. Rispetto a questa ipotesi di chiudere interamente al traffico la Regina in quel di Colonno è arrivato il “no” fermo dei sindaci presenti unito a quello - altrettanto deciso - dell’amministrazione provinciale, con il presidente Fiorenzo Bongiasca che senza troppi giri di parole ha parlato di «danni incalcolabili per residenti e imprese, peraltro dopo due anni difficilissimi segnati dalla pandemia». «Con il supporto tecnico dell’ingegner Bruno Tarantola e con i sindaci presenti all’incontro al nostro fianco abbiamo evidenziato l’assoluta impossibilità di gestire il traffico sull’asse nord-sud attraverso la statale 36 per Lecco o ancor peggio lungo la Valle d’Intelvi, che in dote porterebbe un allungamento dei percorsi davvero importante» sottolinea Bongiasca. «Il “no” fermo del territorio a questa ipotesi operativa ha portato le parti presenti a riaggiornarsi con l’obiettivo dichiarato di trovare soluzioni alternative allo stop totale del traffico. Da Anas e impresa abbiamo ottenuto l’impegno a studiare soluzioni diverse per ovviare a questa pesante problematica» ha concluso Bongiasca.

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