Veltroni lancia la tv di partito
Apre "Youdem" la tele del Pd

Walter Veltroni, un anno da primarie tra piazza e nuova televisione. IL segretario del Pd ha lanciato la nuova emittente "Youdem" e prepara la manifestazione del 25 ottobre. resta lo scontro con Parisi: occorre maggiore democrazia

Dai 3,5 milioni di cittadini ai gazebo all'apertura di 'youdem.tv'. Ad un anno dalle primarie, Walter Veltroni esplora nuovi canali per allargare il consenso del Pd, mai veramente ripresosi dalla sconfitta elettorale. E la prova per trasmettere, come dice Pierluigi Bersani, «forza e fiducia» sarà la piazza del 25 ottobre, chiamata dopo la crisi finanziaria ad unire protesta e proposta. «Sarà una grande manifestazione di popolo, la prima volta dei riformisti», è convinto Veltroni che, nel giorno dell'anniversario, deve affrontare la grana della Vigilanza Rai e il nuovo affondo di Arturo Parisi.
Nonostante qualche disguido tecnico, la televisione democratica ha aperto i battenti stamattina con la rassegna stampa di Michele Serra. Alle 11, in uno studio dalle luci e gli sfondi verdi, ricavato al piano terra della sede del Pd, il segretario democratico ed il direttore del Tg1 Gianni Riotta hanno spaziato per un'ora su tutti i temi del momento, dall'allarme razzismo alla crisi economica. Ed il leader del Pd ha usato la tv «di casa» non solo per mobilitare i simpatizzanti in vista della manifestazione del 25 ma anche per lanciare una proposta al Pdl per risolvere il doppio nodo della Vigilanza-Consulta. In realtà, però, l'ambizione del leader Pd è che 'youdem.tv' non sia solo uno strumento in più per fare opposizione ma soprattutto una piattaforma «orizzontale», realizzata dai video e dai messaggi dei cittadini, per spezzare quel «pensiero unico» che domina i media italiani.
Ma sarà soprattutto la manifestazione del Circo Massimo a rivelare lo stato di salute del Pd ad un anno dalle primarie. Un anno in cui è successo quasi di tutto, dalla caduta del governo Prodi, alle elezioni fino ad una crisi finanziaria con pochi precedenti. Il tutto condito da polemiche interne e distinguo con la nascita di associazioni che fanno riferimento alle varie anime. Veltroni, che ha sempre rivendicato il risultato del 34% del Pd alla prima prova elettorale, ha tirato dritto salvo ipotizzare un congresso nel momento di massima discussione. E ora non vede alcuna contraddizione tra la piazza ed il via libera al piano anti-crisi: «Traumatico è andare al Bagaglino, consigliare quali azioni comprare, arrivare ad ipotizzare la chiusura delle borse e non la nostra manifestazione che parlerà un linguaggio di responsabilità».
Ma c'è anche chi, come Arturo Parisi e gli ulivisti-prodiani, sceglie di celebrare l'anniversario delle primarie in un altro modo: una mattinata nella sede storica dell'Ulivo a denunciare la mancanza di democrazia interna nel partito. «Basta guardare la tv per vedere cosa sono veramente le primarie negli Stati Uniti», incalza l'ex ministro della Difesa che spera in primarie «vere» a Bologna come a Firenze e chiede una correzione di rotta nel confronto interno «altrimenti i cittadini tra il peccatore dichiarato ed il virtuoso finto preferiscono il peccatore dichiarato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA