Via libera alle nove maestre
ma i sindacati non ci stanno

Per il provveditore è legittima la frammentazione di due cattedre di una prima e di una quinta elementare di Albate. Ma Larghi (Cisl) lascia il consiglio d’istituto per avviare una vertenza. E la Gelmini cita il caso a "Porta a porta". La videointervista alla preside

Una prima e una quinta elementare con 9 insegnanti: la "benedizione" del provveditorato non è bastata a chiudere il caso della scuola di Albate. Adesso vanno all’attacco i sindacati, che contestano la dirigente, chiedendole di ridurre il numero di maestre che ruotano sulle stesse cattedre e di aumentarne le ore di presenza. La preside Debora Izzo si difende sostenendo di aver valotrizzato la specializzazione degli insegnanti. Sta diventando una polemica a colpi di video quella sulla scuola di Albate. Intanto lunedì sera il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini ha accennato al "caso Como" durante «Porta a porta». Snocciolando i problemi della scuola italiana, ha sottolineato che «10mila scuole hanno meno di 10 alunni, a Como c’è una scuola con 9 maestri, ci sono più bidelli che insegnanti e oltre 900 indirizzi di scuola superiore». Quindi, l’obiettivo per il futuro «deve essere quello di fare della scuola un’agenzia educativa e non un moltiplicatore di posti di lavoro». Anche l’Ufficio scolastico provinciale ha realizzato una videointervista alla preside di Albate e l’ha mandata alla Direzione regionale, proponendo una lettura della notizia opposta a quella data da molti giornali e dai Tg: «Finalmente una scuola che ottiene risorse e le usa».

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Eco di Bergamo Intervista al preside