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Venerdì 25 Luglio 2008
Via Vela, 4 famiglie disperate
Gli sfollati cercano un tetto
Ancora in alto mare il recupero dell’edificio distrutto dall’incendio
È passata una settimana dalla notte del fuoco in via Vela a Ponte Chiasso e i problemi sono tutti sul tappeto. Del resto, non sarebbe neppure possibile recuperare in una settimana un degrado di anni ed anni: solo la copertura del tetto richiede 25.000 euro ed è il primo atto per un edificio che probabilmente dovrà essere risanato da cima a fondo.
La prossima settimana, dovrebbero riunirsi tutti coloro che ne hanno titolo per decidere che cosa fare e da che parte incominciare. Ieri mattina, gli uffici dell’assessore ai Servizi sociali e vice sindaco, Paolo Mascetti, hanno convocato gli undici sfollati da via Vela ed ospitati a Tavernola, in via Conciliazione, nella casa per lavoratori in difficoltà, una bella casa su tre piani, gestita dalla Lila, giardino su due livelli, magnolia, balconi, grande terrazzo coperto, spazi comuni al pianterreno, cucina, soggiorno con divani, televisore, macchina per il caffè e le bibite. Pulizia e decoro.
Vi alloggiano anche italiani, sfrattati anche da abitazioni della provincia, pagano in relazione al reddito, c’è chi cucina e chi utilizza cibi precotti, parlano di una prossima grigliata e di buoni rapporti fra conviventi di diverse etnìe e dalle storie personali disparate. La situazione degli sfollati da Ponte Chiasso è critica e principalmente consiste in un dramma dell’incertezza: la stessa dirigente dell’ufficio, Paola Suriano, ha rassicurato che il Comune non lascerà solo nessuno. Però, dev’essere aiutato ad aiutare. Privati e lo stesso ospedale Sant’Anna hanno fatto pervenire materiali per i bambini, la Caritas ha offerto servizi, il Comune stesso si attiverà per la scuola materna, ma il problema è la casa. L’assessorato si è già messo in contatto con l’Aler, Azienda lombarda per l’edilizia residenziale e s’è dato tempo tre mesi per superare l’emergenza, però chiede che gli ospiti concorrano alle spese in proporzione alle singole possibilità.
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