Villa d'Este nell'alta moda
Debutta con la propria griffe

Presentata la nuova iniziativa del Grand Hotel di c ernobbio: firmerà una ricca gamma di prodotti luxury - dall’homewear al wellness, agli accessori - e che saranno venduti al pubblico nei più importanti department store del mondo.

La società Villa d’Este è e resta saldamente nelle mani della famiglia Fontana che ha deciso di diversificare il business con un ambizioso progetto di brand extension: nel 2009 il marchio del Grand Hotel a cinque stelle di Cernobbio firmerà una ricca gamma di prodotti luxury -dall’homewear al wellness, agli accessori- che saranno venduti al pubblico nei più importanti department store del mondo. La presentazione dell’iniziativa, avvenuta ieri nel corso di una conferenza stampa, ha fornito l’occasione per smentire le insistenti voci di un prossimo passaggio di quote azionarie al gruppo Dorchester Hotel che fa capo al sultano del Brunei. Voci che finora nessuno aveva voluto commentare. Ieri, la secca smentita dell’amministratore delegato Jean Marc Droulers, che l’anno scorso cedette ai Fontana il suo pacchetto azionario, circa il 29% per un valore complessivo di 80 milioni di euro. «A quel che mi risulta non esiste nemmeno una trattativa, anche se molti gruppi sarebbero interessati ad acquisire Villa d’Este - ha commentato lapidario il manager -. Non è esagerato parlare di un megafono che amplifica ad arte qualche sussurro. La nuova strategia di rilancio del marchio non dovrebbe lasciar dubbi sulla continuità della proprietà». Con l’occasione, Droulers ha ribadito anche il suo impegno all’interno del gruppo: «Continuerò, come da contratto, ad esercitare le funzioni di amministratore delegato fino al 2010». Dopo aver sgombrato il campo da presunte manovre o staffette, il manager ha spiegato perché Villa D’Este si trasformerà in un vero e proprio marchio di lifestyle: «Con questa operazione la società si rimette in gioco diversificando i suoi interessi in attività non tradizionali. È un atto di coraggio, una sfida controcorrente nell’attuale scenario recessivo. Secondo le regole del marketing, il concetto di brand extension si estenderà in molteplici settori moda e non solo, nel segno di una coerenza merceologica e di un legame tra prodotti sostanzialmente affini al nostro mondo». La guida del progetto è stata affidata a Bruno Massa, un nome di spicco nel mondo del lusso con oltre trent’anni di esperienza nel fashion, dove, sin dalla metà degli anni ’70, ha curato la distribuzione mondiale di importanti collezioni firmate da Ferrè, Versace e Karl Lagerfeld. «Ho abbracciato di slancio questo progetto, soprattutto per l’opportunità, non consueta, di sviluppare prodotti di eccellenza, nobilitati dalla storia straordinaria del grand hotel. L’alchimia tra le qualità intrinseche di un oggetto e l’aura intangibile che la sua etichetta rappresenta, diventa la suggestione più attraente per il consumatore più sofisticato». Massa sta già lavorando a ritmo serrato con aziende top gamma, tutte italiane, per chiudere i contratti di licenza. Tra queste figura anche la comasca Iltex, specializzata nella produzione di sciarpe, plaid e foulard. I primi prodotti ad entrare sul mercato, nel primo semestre 2009, saranno corredi e complementi per la casa,in coincidenza con il Salone del Mobile. Seguirà una linea di prodotti per il corpo, quindi accessori e luggage. Quando il marchio si sarà consolidato, verranno realizzati anche un profumo e capi di abbigliamento. Bruno Massa ha anticipato anche i numeri dell’operazione: «Prevediamo per il 2009, anno di start up, di realizzare un fatturato tra 8 e 10 milioni di euro. L’obiettivo è, entro cinque anni, raggiungere quota 80-100 milioni. Villa D’Este incasserà il 10% sotto forma di royalties. Partiremo con 40 shops per conquistare nel giro di qualche stagione almeno 200 punti vendita, i più esclusivi». La distribuzione prima interesserà il mercato europeo, in particolare Francia, Germania e Gran Bretagna dove il marchio Villa D’Este conta su un vasto pubblico, per poi estendersi oltreoceano, in Usa e in Asia. Il progetto apre una strada finora inesplorata nel settore alberghiero: «Finora le strutture più importanti avevano investito solo in prodotti souvenir da vendere nei propri gift corner- ha concluso il project manager - Villa D’Este inaugura una nuova tendenza, legittimata dal suo nome forte e riconosciuto nel mondo».
Serena Brivio

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