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Martedì 27 Gennaio 2009
Villa Giovio, nel parco dimenticato da tutti
solo rimpalli e nessuna panchina
Tra Inail e Comune accuse reciproche. E all’orizzonte per i comaschi solo cancelli chiusi
Proprio nei giorni scorsi mauro Porcelli, sindacalista della Cgil ed ex presidente provinciale e regionale dell’Inail, parlando del futuro di Villa Giovio ha ricordato che «il Comune di Como, a mio avviso un po’ carente nel sollecitare una soluzione, già alla fine degli anni Novanta aveva sottoscritto una convenzione che prevedeva la possibilità di utilizzare la parte adiacente di via Varesina come parco di quartiere”. Quella parte di verde, ha aggiunto Porcelli, dovrebbe “essere acquisita dal Comune e, dopo limitate sistemazioni, messa a disposizione della gente».
L’assessore leghista, Diego Peverelli, conferma tutto, ma ci tiene a fare delle precisazioni per sgravare il Comune di Como da ogni responsabilità di questa ennesima dimostrazione di immobilismo. «Il signor Porcelli farebbe meglio a tacere se non sa come stanno realmente le cose - ha tuonato Peverelli - così eviterebbe brutte figure. Non si può sempre attribuire la responsabilità di tutto all’amministrazione comunale. Se il parco non è ancora usufruibile la colpa è dell’Inail. Infatti, la convenzione è stata realmente sottoscritta e il Comune inserì a bilancio i soldi (l’ufficio stampa di Palazzo Cernezzi ha parlato ieri di «oltre 200mila euro»). Per anni abbiamo aspettato che l’ente proprietario ci presentasse, come da accordi, le certificazioni e i conti dei lavori eseguiti sul parco. Insomma, l’Inail avrebbe dovuto provvedere alla sistemazione di parte dell’area verde intorno a Villa Giovio e il Comune avrebbe dovuto pagare le spese».
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