Voto in condotta e maestro unico
La scuola italiana  torna all'antico

Dal voto in condotta all'eduicazione civica fino al ritorno al maestro unico. La riforma che il ministro tra introducendo riporta la scuola al passato: "Ripristineremo ordine e chiarezza" ha detto la Gelmini. Content presidi e genitori, gli studenti annunciano mobilitazioni

Si torna indietro, si torna alla vecchia scuola, magari non a quella di De Amicis, ma comunque contro quella uscita dai travagli del '68. O almeno questa sarebbe l'intenzione del ministro Gelmini.
Voto in condotta per decretare bocciature e medie scolastiche, educazione civica, voto numerico alle scuole di primo grado (elementari e medie) accanto ai giudizi esplicativi.
È il 'revival della scuola' annunciato  dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ha sottolineato anche l'arrivo di una novità: le educazioni al Codice della strada e all'ambientale, inserite in quella civica. In cantiere, poi, il ritorno del maestro unico alle elementari e misure per arginare il "caro libri", come il blocco per alcuni anni delle ristampe dei manuali delle materie tradizionali (italiano e matematica).
Gelmini ha spiegato che quelli presentati sono "provvedimenti molto importanti che ci aiutano a ripristinare ordine e chiarezza: gli studenti saranno valutati certamente in base ai risultati conseguiti nelle singole materie - ha detto il ministro - ma il voto in condotta è una risposta necessaria ed urgente al moltiplicarsi degli episodi bullismo che purtroppo si verificano nelle nostre scuole".

I VOTI
I voti numerici accanto ai giudizi per Gelmini saranno invece "esplicativi del risultato conseguito e daranno chiarezza alla scuola". Nello specifico, il voto condotta, espresso in decimi, concorrerà di nuovo alla valutazione complessiva dello studente e, se insufficiente, potrà determinare la non ammissione all'anno successivo o all'esame conclusivo del ciclo: la novità è nella soglia numerica da non superare per essere promossi. Arriva, infatti, il "5 in condotta' al posto del classico '7".
Quanto alle novità, nelle scuole dell'infanzia e del primo e secondo ciclo arriva la materia "Cittadinanza e Costituzione", l'antica classica educazione civica, "finalizzata ad una presa di coscienza sui comportamenti collettivi civilmente e socialmente responsabili.

REAZIONI
I provvedimenti hanno raccolto il plauso dell'Associazione nazionale Presidi, che per voce del presidente Giorgio Rembado si è detta "d'accordo su queste misure", in particolare sul voto in condotta: "E' giusto ripristinarlo, perchè dello studente bisogna avere la possibilità di valutare tutto, dal profitto al comportamento". Giudizio positivo anche dal Movimento italiano genitori, per il quale "il decreto legge contiene molte interessanti novità: è giusto che nella valutazione generale dei ragazzi rientri a far parte con nettezza il giudizio sul loro comportamento, altrimenti potremmo assistere al paradosso di giovani capaci, magari anche studiosi, ma privi di regole, un pericolo quindi per gli altri e per il loro stesso futuro". Critici invece gli studenti di sinistra dell'Unione degli Studenti, che accusano il ministro di "tradire gli impegni presi" ed annunciano "una mobilitazione nazionale ad ottobre contro il governo, perchè le priorità della scuola sono altre", ma anche (in parte) quelli dell'Azione Cattolica, per i quali "la scelta del legiferare mediante decretazione d'urgenza sacrifichi il dibattito in sede parlamentare e nei luoghi istituzionali di confronto tra il Ministero e i rappresentanti degli studenti".

EDITORI
Dura la replica dell'Associazione editori italiani sul 'caro libri': "Gelmini non sa di cosa parla, a questo punto si faccia direttamente l'editoria di Stato". Netta, infine, la valutazione della Cisl Scuola: "Così non si cambia la scuola 'alle radici', ma si tagliano le radici della 'buona scuola'. Al ministro Gelmini assegnamo 5 in condotta e 4 in pedagogia".

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