Colico, la morte del poliziotto
«Sembrava il meno grave»

Il responsabile del 118: «Senza la Tac e la risonanza non si potevano diagnosticare le lesioni interne. Da qui la decisione di mandare all’ospedale di Lecco il presunto ladro, e comunque Gravedona è di pari livello»

«La scelta dell’ospedale al quale trasportare Francesco Pischedda è stata razionalmente giusta, sulla base delle informazioni disponibili nel momento del primo soccorso. Gravedona e Lecco sono strutture di pari livello per quanto riguarda i traumi e l’agente sembrava, tra i due feriti, quello in condizioni più stabili. Non c’è stata penalizzazione dell’uno rispetto all’altro; il resto è un ragionare col senno di poi».

La notizia dell’inchiesta aperta dalla Procura di Lecco sui soccorsi sta facendo discutere parecchio, considerata la cronologia dei fatti che hanno visto l’agente scelto della Polizia stradale di Bellano morire a 28 anni a causa della caduta dai 7 metri del viadotto, a Colico.

Pischedda, infatti, è stato trasportato d’urgenza, dopo la stabilizzazione, a Gravedona. È stato qui che i medici hanno riscontrato una diffusa emorragia interna e hanno disposto il trasferimento al “Manzoni”, dove però il ragazzo, padre da pochi mesi, è giunto cadavere.

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