Ovet, un viaggio
nella nuova Russia

di Alberto Porfidia
Strade a sedici corsie impazzite di traffico, tabelloni luminosi che rimandano la pubblicità di una nota marca di cellulari e strizzano l'occhio al turista: no, non è l'America, questa è la nuova Russia, quella della globalizzazione.

di Alberto Porfidia

Strade a sedici corsie impazzite di traffico, tabelloni luminosi che rimandano la pubblicità di una nota marca di cellulari e strizzano l'occhio al turista: no, non è l'America, questa è la nuova Russia, quella della globalizzazione. Dall'aeroporto internazionale di Sheremetyevo al centro di Mosca sono trenta chilometri: sembrerebbe niente, ma nelle ore di punta in auto o pullman ci si può impiegare anche due ore. Intorno, non più quei palazzoni-casermoni di vent'anni fa ma molti insediamenti commerciali, concessionarie di auto. Lontani i tempi delle Zigulì e delle Lada, i modelli in circolazione sono nuovissimi, soprattutto giapponesi, tedesche (italiane non se ne vedono proprio in giro).

Si passa vicino a supermercati con catene di distribuzione che ci sono familiari, proprio come se foste a casa vostra. Mosca non è grande, ma immensa. Quindici milioni di abitanti (nel 1800 erano un milione) che corrono frenetici durante la settimana per poi lasciare la capitale semivuota il sabato e la domenica, quando i moscoviti vanno a godersi la dacia, in campagna.

Il cuore, la classica cartolina della città è la piazza Rossa (in russo vuol dire piazza bella) con la cattedrale di San Basilio (e le sue nove cappelle) e il mausoleo di Lenin, il centro del potere è il Cremlino (dove si dice abbiano dormito solo due leader politici stranieri, un coreano e Silvio Berlusconi…), vera e propria fortezza con una cinta muraria lunga oltre due chilometri. All'interno, i palazzi del potere ma anche la piazza delle cattedrali dove si affacciano la cattedrale della Dormizione, la chiesa della Deposizione della Veste della Vergine, la cattedrale dell'Annunciazione e dell'Arcangelo Michele. Si può visitare anche il Palazzo dell'Armeria, la direttrice dei musei è Elena Gagarin, figlia di Yuri, eroe nazionale, primo astronauta nello spazio, nel 1961.

A due passi dalla piazza Rossa i magazzini Gum, ora gestiti da una società italiana, con le migliori firme della moda, appunto italiane: in Russia le nostre scarpe costano il triplo, ma qui dentro anche per un caffè si possono pagare l'equivalente di tre euro. Via dallo shopping, ecco la galleria Tetriakov, con la più grande collezione di icone al mondo. E non si può visitare Mosca senza tuffarsi nella metropolitana, che ogni giorno ingoia cinque milioni di persone. Con 26 rubli (per fare un euro ce ne vogliono 40) puoi girare e ammirare le stazioni, rivestite di marmi e lampadari spettacolari.

Da Mosca a San Pietroburgo si viaggia comodamente col «Pendolino», il treno che raggiunge punte di 250 km orari e in 4 ore copre i 743 km che dividono le due città. Chiudete gli occhi e pensate all'eleganza dei palazzi di Trieste, al fascino dei ponti e dei canali di Venezia. Vorreste restare lì? Ecco, duemila chilometri più a Nord vi sembrerà di ritrovare quell'atmosfera, qui in riva al Mar Baltico, nella metropoli più a Nord del mondo, con i suoi 5 milioni di abitanti. Lascia incantati la magìa di San Pietroburgo, la Venezia del Nord. Prima Pietroburgo, poi Pietrogrado, Leningrado e oggi anche Peter o (affettuosamente) Piter.

La città delle notti bianche (da giugno ad agosto il giorno sembra non finire mai), fondata nel 1703 per volere di Pietro il Grande e per due secoli capitale della Russia (dal 1712 al 1918). Affidata alle mani degli architetti italiani, come Rastrelli, suo il Palazzo d'Inverno che diventerà il museo dell'Ermitage (12 mila visitatori al giorno d'estate), galleria di capolavori italiani (Leonardo, Raffaello, Tintoretto, Canova), francesi (Cézanne, Chagall), spagnoli (Picasso).

San Pietroburgo si può visitare anche a piedi, lontana dal traffico caotico di Mosca: può capitare di scoprire all'interno di un portone, a pochi passi da un kebab, la chiesa cattolica dell'Assunta (tra le tante testimonianze della devozione del popolo russo verso la Madonna) e a un centinaio di metri la chiesa di S. Salvatore, che ricorda S. Basilio. Ma come visitare San Pietroburgo senza ammirare la Prospettiva Nevskij (o viale della Neva), quella cantata da Battiato e Alice, lunga 4,5 km, imitazione degli Champs Elysées di Parigi.

E c'è anche un po' di Bergamo, perché tra i 14 architetti italiani che hanno fatto la storia di San Pietroburgo un posto di primo piano spetta al nostro Giacomo Quarenghi, che progettò tra l'altro il Municipio, il Teatro dell'Ermitage. La fortezza di San Pietro e Paolo è il Pantheon degli zar, che avevano la loro residenza estiva a Pushkin, la reggia della zarina Caterina I (all'ingresso, indossate le soprascarpe, se no non vi fanno passare). E Peterhof, reggia di Pietro il Grande, una delle sette meraviglie di Russia. Con tanta neve intorno, come essere in una fiaba.

L'agenzia Ovet in collaborazione con Francorosso, propone tour di 8 giorni e 7 notti che prevedono la visita di Mosca e San Pietroburgo con trasferimento in treno ad alta velocità tra le due città. Partenze dal 18 maggio fino al 7 settembre.

Tour individuali e di gruppo. Oltre al tour classico Mosca e San Pietroburgo, Ovet in collaborazione con Francorosso propone il tour dell'Anello d'Oro, con la visita delle città di Serghjev Posad, Suzdal e Vladimir oltre che di Mosca e San Pietroburgo. Anche questo tour in 8 giorni e 7 notti, con estensioni fino a 10 giorni.

Per chi volesse vivere la Russia attraverso il suo grande fiume, il Volga, Ovet con Francorosso propone una crociera fluviale dalla durata di 12 giorni con partenza da Mosca. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all'agenzia Ovet - viale Papa Giovanni XXIII 110 - Bergamo - (tel. 035243723).

www.ovetviaggi.it

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