Uomini e cani
Una sfida artica

Parte, anzi riparte la gara più impegnativa del nord Europa e una delle più dure al mondo. Si chiama Finnmarksløpet dove Finnmark sta per "territorio a nord del circolo polare artico", dalla parte norvegese, quello che nei secoli passati era Lapponia e che oggi è tornato a chiamarsi col suo antico nome.

Da quelle parti il sole è tornato sopra l'orizzonte ormai da un mese e mezzo dopo quasi quattro mesi di buio, chi non ha cani da slitta è fuoriposto e se ha cani da slitta ci corre. Sia egli uomo o donna, non importa di che età. E se i suoi cani sono ben allevati, ben addestrati e ben amati, porteranno il suo musher al traguardo della Finnmarksløpet dopo 500 o 1000 km e 10 check points fino a molto vicino al confine con la Russia.

Una maratona o una mezza maratona - si fa per dire - per la quale anche Silvia Monsen di Alta, 49 anni ben portati, 8 cani e già due maratone corse nel 2012 e 2011, si farà onore, come tutti si aspettano da lei. Silvia è rimasta affascinata e attratta dalla competizione sulla scia del campione Sven Engholm, uno dei pionieri della Finnmarksløpet.

"Mi sono bastati due giorni di  prova con Sven per convincermi che avrei potuto farcela anch'io e soprattutto che volevo fare quella corsa. Così ho cominciato a costruirmi il mio team, un cane dopo l'altro. Sono huskies  alaskani incrociati per renderli più forti e sono tutti esperti di maratona. La slitta invece l'ho comprata in Svezia nel 2010. E' leggera e forte, come i cani, come me. Ed ecco fatta la mia prima esperienza con 4 cani su un percorso di 30 chilometri". 

Così è cominciata l'avventura di Silvia, allenamenti costanti sul plateau in quella distesa di bianco con lievi dislivelli a est di Alta, 69°47 lat. nord, la cittadina famosa per le oltre 6000 incisioni rupestri, per i salmoni che scorrazzano su e giù per il fiume omonimo altrettanto famoso, per le memorie legate agli studi sull'Aurora Boreale già a fine secolo XIX. Ogni tanto Silvia si perde sul plateau, ogni tanto incontra un alce e allora è dura trattenere i cani che vorrebbero lanciarsi in un attacco, e d'estate fino all'autunno Silvia allena i suoi cani facendosi trainare su un quad a motore spento, qualche quintale di peso che i cani non paiono disdegnare. Anche perché a fine allenamento gli spetta una abbondante ciotola di zuppa di carne fumante e una bella fetta di salmone congelato.

"L'allenamento dell'autunno è importantissimo sia per i miei cani che per me. Loro fanno i muscoli e io correggo qualche comportamento sbagliato nel team. Se non siamo ben organizzati, se loro non hanno le idee chiare sui ruoli e non vanno d'accordo, la gara non si può sostenere. Io in autunno mi diverto come sulla neve e i cani sentono se io ho lo spirito giusto o no."

E poi arriva la neve e con la neve diventa tutto più facile. La slitta è più leggera del quad- 20 kg quella da allenamento- Silvia pesa 57 kg, un gioco da ragazzi per i cani dopo le fatiche estive e autunnali. "Ma se non aggiungo della zavorra, i cani si rilassano troppo e allora metto sulla slitta 40 kg di sacchi di sabbia, qualche volta anche 90 kg!" precisa Silvia "e bisogna comunque sapere che i muscoli che usano i cani quando trainano sulla neve sono altri, e il modo di correre è anch'esso diverso". Poi quando sono sotto gara, circa una settimana prima, ormai il lavoro è fatto e ci si allena solo per 30-40 km giusto per non impigrirsi e per divertimento.

Divertimento? "Certo- conferma Silvia- anche se talvolta la temperatura arriva a - 40°, anche se mettere ai cani le scarpette da neve (e sono 40 scarpette se ho 10 cani!) con temperature molto sotto lo zero è una vera impresa. Ma io amo i miei cani come se fossero miei figli e amo quello che faccio". E questa passione si può capirla solo se ci si è stati in quei luoghi, d'inverno, di notte, unici suoni il respiro dei cani e il fruscio dei pattini della slitta, e stelle come diamanti in cielo e- ciliegina sulla torta- un'aurora boreale che danza sopra la testa.

Noi siamo tutti con Silvia dal 9 marzo, dalle nostre città troppo illuminate, troppo grigie, troppo rumorose… il contrario del plateau dove si sfideranno 172 teams, tra cui ben 23 femminili.

Ada Grilli
foto di Grazia G.

Info tecniche:
Silvia e la sua Fjellstue dove tiene i cani e gestisce 11 camere in tre graziose casette a Gargia, 20 km da Alta (antica baita di legno rosso, con ottimo ristorantino e piatti sami): [email protected]

La gara e il programma: www.finnmarkslopet.no

Il video

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