Raid al postamat di Lomagna: bulgaro incastrato dall'impronta del pollice.

Raid al postamat di Lomagna: bulgaro incastrato dall'impronta del pollice.

filacchione bulgarocondannatoperraidalpostamat LOMAGNA - (u. fil.) L'impronta del pollice destro rilevata al Ris di Parma sotto la consolle di alluminio della tastiera del postamat dell'ufficio postale, nell'effrazione della notte del 10 settembre 2008 scoperta al mattino dal dirigente Rocco Roma, ha tradito il bulgaro Daniel Salamanov, 25 anni. Per fortuna dei clienti l'attenzione del dirigente l'ufficio aveva evitato loro i guai delle carte clonate. Il giudice Gian Marco De Vincenzi, in tribunale a Lecco, ha condannato l'irreperibile imputato a due anni e sei mesi di reclusione, su richieste del pm Rosa Valotta che ha ritenuto ? prova assolutamente inequivoca perché l'impronta è stata lasciata solo da chi l'aveva collocata ?. Pena proposta: tre anni e sei mesi di reclusione, oltre 1.500 euro di multa, ai danni del bulgaro, ricercato su ordine di custodia cautelare, ma già detenuto in un carcere della Germania nel 2010. Il difensore d'ufficio avvocato Davide Angelo Natali del Foro di Milano, presentatosi a rettifica dell'intestazione del collega Flavio Natali del Foro di Lecco, si è battuto per l'assoluzione del bulgaro con formula dubitativa. Ha insistito: ? L'aver toccato la consolle di alluminio non è prova sufficiente. La consolle poteva essere stata portata lì da altra persona alla quale l'aveva solo data ?. Ha riassunto le indagini svolte il luogotenente Michele Gerolin, comandante stazione carabinieri di Casatenovo. L'impronta del pollice individuata al Ris di Parma ebbe un nome e un cognome del soggetto da incriminare quando fu individuato dai poliziotti il 18 maggio 2009 a Lambrate, con un boss connazionale. A loro carico non venne contestato nulla. Ma i dati finirono nel sistema ?Afis?, banca dati. Da Parma giunse il riscontro per incastrarlo. I carabinieri lo segnalarono a Vimercate e Pescate. Il pollice è stato citato dal sottufficiale Ris Fabio Testa. Mentre i ?pezzi? del postamat sono stati spiegati dal maresciallo capo Marco Ferrari. Nel deporre il dirigente dell'ufficio postale Rocco Roma ha riferito: ? Ho capito che il postamat era stato manomesso perché, toccando con le mani, la tastiera si muoveva. Ho subito nove rapine. Quante notti ho fatto in bianco! ?.

© RIPRODUZIONE RISERVATA