In ritardo. Il digital divide italiano aumenta se si guarda alle famiglie con almeno un componente tra 16 e 64 anni che possiedono internet da casa a banda larga. L'Italia si colloca solo al ventesimo posto in Europa, con un tasso di penetrazione del 31% rispetto alla media Ue del 48%. Valori simili a quelli italiani si registrano in Grecia (22%), Bulgaria (21%) e Romania (13%); mentre Olanda, Danimarca e Svezia registrano un tasso di penetrazione più che doppio. Rispetto al 2007, per questa tipologia di famiglie, aumenta l'incremento dell'accesso a Internet per tutti i Paesi europei a eccezione dell'Italia (che passa dal 43% al 42%).
Tecnofamiglie. Televisore e cellulare sono i più diffusi e sono presenti nel 95,4% e nell'88,5% delle famiglie italiane. Rispetto al 2007, aumenta il possesso del dvd (dal 56,7% al 59,7%) a discapito del videoregistratore, tecnologia questa in continuo calo (dal 62% al 58,1%). In aumento il decoder digitale terrestre (dal 19,3% al 23,8%), l'antenna parabolica (dal 28,6% al 30,7%) e il personal computer (dal 47,8% al 50,1%). Complessivamente, l'accesso a Internet passa dal 38,8% al 42% e migliora la qualità della connessione usata per accedervi da casa: diminuisce la quota di connessioni a banda stretta (tramite linea telefonica tradizionale o linea telefonica Isdn) che passa dal 14,7% al 9,1% e aumenta, invece, la quota di famiglie con connessione a banda larga (linea telefonica Adsl o altro tipo di connessione), che passa dal 22,6% al 27,6%.
Chi più chi meno. Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche ed è forte il divario tecnologico di tipo generazionale, culturale e economico. Quelle costituite da sole persone di 65 anni e più continuano a essere escluse dal possesso di beni tecnologici: appena il 7,1% possiede il pc, soltanto il 5,5% accede a Internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (3,5%). L'unico bene diffuso (a parte il tv color) è il cellulare (58,1%) il cui possesso è comunque di molto inferiore alla media nazionale (88,5%). Invece, le famiglie con almeno un minore possiedono pc e Internet rispettivamente nel 74,3% e nel 60,9% dei casi. Sono queste famiglie ad avere il più alto tasso di possesso di connessione a banda larga (41%), mentre per loro il telefono cellulare ha raggiunto i livelli di diffusione della televisione (99,6%). Queste famiglie hanno in casa due o più televisori (61,2% contro 33% delle famiglie di soli anziani), due o più pc (14,5% contro 4,7% di famiglie di soli anziani) e due o più cellulari (91,2% contro 21,5%). Rispetto al 2007, il divario tra le due tipologie 'si è ridotto significativamente solo rispetto al cellulare'. Aumenta, invece, il divario nel possesso degli altri beni tecnologici.
Gap sociale. Tra 2007 e 2008 L'Istat ha registrato una diminuzione del divario nel possesso di alcuni beni tecnologici tra le famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista e quelle con capofamiglia operaio. In particolare la distanza nel possesso di accesso ad Internet passa da circa 38 a 30 punti percentuali e si riduce notevolmente anche la distanza nel possesso del personal computer da 33,8 a 27,4 punti percentuali. L'unico bene per il quale si registra un aumento della distanza è, invece, il digitale terrestre: da 8,6% del 2007 ai 12,2% del 2008. Nelle famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista il possesso del cellulare (97,5%) ha superato quello del televisore (94,2%). Molto diffusi anche pc (83,1%), Internet (72,8%) e antenna parabolica (51,4%), digitale terrestre (37,2%) e dvd (86%). Le più svantaggiate sono le famiglie con capofamiglia operaio e quelle con capofamiglia non occupato. Le famiglie con capofamiglia operaio hanno livelli molto inferiori a quelli delle famiglie in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero professionista. Ad esempio, c'è una differenza di 27 punti percentuali nel possesso di pc e di 30 punti nel possesso di Internet. Differenze che si annullano solo nel caso del cellulare e della tv.
(Apcom)
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