Riciclare le batterie, Italia leader
Ma è lenta ancora sulle pile

Il riciclaggio delle batterie industriali e delle automobili supera i parametri di  legge e colloca l'Italia in posizione da leader mondiale. Ma sul recupero e il ritrattamento delle stesse apparecchiature portatili e delle pile la strada da compiere è ancora molta: si è infatti solo al 20%

Per una volta l'Italia emerge e, merito ancora più grande, in un campo solitamente trascurato: quello del rispetto dell'ambiente.
A queste conclusioni si arriva considerando che sono oltre 252.000 le tonnellate di accumulatori industriali e per veicoli immesse nel 2010, circa 4 chili per abitante. Sono questi alcuni dei risultati del Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori (Cdcnpa).
 L'Italia, tra i leader nel settore, ha conquistato il primato grazie al suo  95% di trattamento e riciclo dell'immesso sul mercato, nettamente al di sopra delle efficienze minime di riciclaggio richieste dalla normativa (il 65% in peso medio di pile e accumulatori al piombo/acido, il 75% in peso medio di pile e accumulatori al nichel-cadmio, il 50% in peso medio degli altri rifiuti di pile e accumulatori).
Per quanto riguarda, invece, le pile e accumulatori portatili, nel 2010, sono state immesse 30.500 tonnellate, circa 0,5 kg per abitante. I dati di raccolta sono, tuttavia, ancora frammentari e parziali ma è possibile ritenere che l'attuale tasso di raccolta sia intorno al 18-20%, prossimo al limite minimo stabilito dalla normativa europea (25% entro settembre 2012 e il 45% entro settembre 2016).
Sono circa 6.000 le tonnellate di pile e accumulatori portatili che vengono oggi raccolte in modo differenziato e avviate al riciclo.

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