In treno tra i ghiacci
Tutti a Manitoba

Quale idea più pazza che non prendere un treno tra i ghiacci, lontanissimo dai nostri Paesi ben temperati?

L'idea invece non è affatto peregrina se la destinazione finale è una cittadina in Canada dove le strade non arrivano, ma arrivarci è un must. Naturalmente ogni must è relativo, in questo caso bisogna amare fortemente gli animali, poi tra gli animali bisogna voler conoscere da vicino gli orsi polari, infine, bisogna voler sopportare lunghe distanze dal nostro paese ben temperato per volare in Manitoba e poi proseguire pazientemente verso nord, a tutta dritta, rigorosamente via terra, fino a Churchill. Ecco perché ci vuole un treno!

I ghiacci a novembre ci sono in tutto il Manitoba, dalla sua capitale Winnipeg, dove il treno nasce, fino a Churchill appunto, 1054 km più a nord. Le ore sono infinite (circa 70), le fermate 82 (ma 35 tra Thompson e Churchill). Per un italiano impaziente, quest'ultima tratta è più che sufficiente per una boccata di ossigeno subartico e un'esperienza en ralenti. Però occorre arrivarci a Thompson, in qualche modo, e dunque mettersi alla guida di un'auto e coprire così circa 700 km. nella neve o nei ghiacci, a seconda della temperatura che già a novembre sarà piuttosto sotto lo zero per raggiungere poi anche nel colmo dell'inverno i -40°. Non è un'impresa così impossibile, i canadesi non usano le catene da neve, le strade sono come le vie delle città, praticamente senza curve, gli pneumatici sono di una particolare mistura di gomma che li rende ben aderenti al bianco, dunque è solo questione di pazienza. Prima di Thompson, lungo il percorso, non ci sono quasi distrazioni o occasioni per tappe. Lo sguardo dunque corre avanti verso la meta concentrato sul bianco e il verde scandagliando il folto a bordo strada in cerca di alci (che non si danno a vedere così facilmente), e il pensiero come un contachilometri fa il conto alla rovescia.

Nella piccola Thompson, dopo tanto biancore, pare di essere in una metropoli. E colorata per giunta. Qui si possono spendere buone ore in attesa del treno che - in arrivo da Winnipeg come dicevamo - ripartirà a pomeriggio e pian piano, alla velocità media di 20 km orari, scollinando e curvando con dolcezza, senza fretta e senza pretese, arriverà a Churchill, il posto degli orsi. Ma prima dovrà fare i conti con i lupi i quali, più che intorno a Thompson, sono proprio a Thompson. Si impone un giro per la cittadina, quasi 13mila abitanti sparsi alla densità di uno ogni 2 kmq, tutti lì riuniti per soddisfare le esigenze di una miniera scoperta nel 1956, dopo decenni che gli europei scandagliavano lo scudo canadese alla ricerca di minerali più o meno preziosi. Se c'era una miniera - in questo caso di nickel - ci volevano dei minatori e fu così che nacque Thompson, dove tuttavia subito si impose l'antico adagio latino "homo homini lupus", se è vero che da quattro anni la cittadella vanta il più alto tasso di criminalità di tutto il Canada. Una specie di Orgosolo d'oltremare insomma.

I lupi nel frattempo, senza alcun riferimento a personaggi viventi, sono stati sublimati in opere d'arte ricavate da bei massi levigati, sicuramente messi a disposizione dallo scudo canadese che costituisce lo zoccolo duro di tutto il Manitoba. Sono stati collocati lungo un percorso di 2 km chiamato "Spirit Way", che però non incrocia la ferrovia. Ergo occorre camminarci sui ghiacci - o neve che sia - per fare questo cammino pseudospirituale, prima di salire sul treno. La stazioncina è fuori dell'abitato, di giorno non c'è nessuno allo sportello e infatti che bisogno c'è per quell'unico treno che arriva inevitabilmente o da Churchill o da Winnipeg? Eppure potrebbe esserci ressa di passeggeri, magari solo una dozzina che si accalca alle porte delle carrozze, ben decisi a trovarsi un buon posto per passare le 16 ore di viaggio con un minimo di comfort, sferragliando con discrezione in mezzo ai ghiacci. Potrebbe essere che si finisca in mezzo ai ragazzini canadesi di una gita scolastica e allora addio riposo, ma potrebbe anche capitare di avere per vicini degli emeriti studiosi di orsi. Ci vuole un poco di intraprendenza per studiare i vicini di poltrona e attaccare discorso, ma chi viaggia verso Churchill non sarà mai gente comune, insomma non certo turisti della domenica in visita a uno zoo.

Il treno - ormai decisamente storico sul tracciato la cui prima traversina fu posata nel 1906  e che intraprese il suo primo viaggio nel 1929  - si chiama ViaRail, non è né bello né brutto e bisogna capirlo per sopportarlo (oltre a dotarsi di una buona scorta di cibi-consolazione). Aprire il finestrino non si può, o meglio non conviene, osservare il minimo viavai alle stazioncine non suscita brividi di interesse (al massimo ci si ipnotizza seguendo le volute di fumo di qualche sigaretta in bocca a chi deve scendere per una fumatina), ma fuori lungo i binari ci deve essere vita se è vero che le tracce di animali sulla neve durano per chilometri e spesso compaiono motoslitte parcheggiate a fianco di casette di legno che ogni tanto spuntano nella taiga. E comunque ci sono rumori interessanti fuori nel freddo e nel buio, per esempio il fischio del treno di cui non si capisce bene la ragione (a chi fischia se non ci sono passaggi a livello, né semafori, né altri treni su altri binari?) e dal rumore della locomotiva si capisce se arranca su per un qualche minimo dislivello o se invece scapicolla giù frenando.
La taiga e il suo treno. Non c'è quasi altro tra Thompson e Churchill, ma all'arrivo a fine corsa, dove la taiga cede il posto alla tundra, nella stupenda piccola stazione di Churchill, spiace aver lasciato questo biscione, nemmeno troppo ansimante, sulle sponde della Baia di Hudson e non poter arrivare ancora più su più su, fino a dove non ci sono ormai altro che orsi e inuit.

Testo e foto di Ada Grilli, Grazia Grilli e Ornella Foschi
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Thompson: www.thomsponspiritway.ca
A Thompson: delizioso e meritevole il piccolo Heritage North Museum
(www.heritagenorthmuseum.ca)
Churchill: Polar Inn & Suites, www.polarinn.com, [email protected], a circa 200 m dalla stazione, accogliente e ben caldo.
Winnipeg: The Marlborough hotel, 4 stelle, direttore l'italo-canadese Mike Piscopo, in centro, www.themarlborough.ca
escursioni nella tundra  a Churchill con il tundrabuggy: www.frontiersnorth.com
treno per/da Churchill eventualmente anche da/per Winnipeg: www.viarail.com

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