L'Europa: giù il volume di iPod e Mp3
Chi li ascolta diventa sordo

Allarme dell'Europa sui lettori musicali, dai più sofisticati come l'iPod ai più tradizionali lettore Mp3. L'accusa è che il volume troppo alto rende sordi chi li ascolta. E l'invito è riuvolto alle case costruttrici.

Musica a tutto volume? Tra qualche mese solo a casa o in discoteca e solo con lo stereo, perchè la Ue vuole vietare quella in cuffia. Per evitare che i dieci milioni di europei a rischio diventino sordi nel giro di dieci anni, la Commissione Ue ha chiesto oggi ai produttori di iPod e lettori mp3 di abbassare il volume massimo dei loro apparecchi. Una misura che l'industria non ha alcuna intenzione di prendere.
Per il commissario alla protezione dei consumatori, Meglena Kuneva, portabandiera della lotta alle cuffiette rumorose, con la salute dei cittadini europei non si scherza: un ´utilizzo prolungatoª di iPod e simili, ´a volume alto, può portare danni permanenti all'uditoª, ha detto oggi il commissario.
Un rischio che riguarda circa 10 milioni di europei: ´Una percentuale tra il 5% e il 10% di coloro che, per un periodo di almeno 5 anni, ascoltano musica a volume elevato con apparecchi portatili per più di un'ora al giorno, rischia una perdita permanente della capacità uditivaª, dicono gli esperti della Ue.
L'utilizzo degli iPod, dicono gli scienziati europei, fa più danni di una serata in discoteca e di un concerto rock (dove la musica va dai 104 ai 112 db) o di una giornata di lavoro in fabbrica. Senza contare i danni collaterali che si registrano dopo aver tenuto le cuffie a lungo: difficoltà nella concentrazione, nella comprensione dei discorsi, nell'articolazione delle parole e cali di memoria.
Ed è soprattutto per preservare i giovani che non sanno a cosa vanno incontro quando indossano le cuffiette che la Ue ha deciso di prendere provvedimenti. E ha chiesto all'industria di abbassare il volume massimo dei lettori a 80 decibel (oggi supera i 100), la stessa soglia della direttiva sul rumore nei posti di lavoro. Oppure di mettere degli avvertimenti sullo schermo qualora si superi il livello di allerta.
Ma i produttori che hanno, da oggi, 24 mesi di tempo per adeguarsi alle nuove misure, non sono per nulla propensi a seguire le indicazioni di Bruxelles. Che, d'altronde, non sono vincolanti. ´Rispondiamo alla chiamata della Commissione ma pensiamo più a qualcosa tipo avvertimenti sullo schermo oppure istruzioni sulle confezioni, come per le sigaretteª, spiega Bridget Cosgrave, direttore di Digital Europe, l'associazione dei produttori di componenti elettroniche della Ue.

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