Contro il tumore al seno
ecco gli "anticorpi armati"

Scoperta una molecola che porta una sostanza tossica che però è rilasciata solo dove c'è il carcinoma: in questo modo i danni sono contenuti e l'efficacia riscontrata è ai massimi livelli. Risultati eccellenti soprattutto nella lotta al tumore al seno

Si chiama T-DM1, una molecola rivoluzionaria che funziona come vettore e trasporta con sé una sostanza altamente tossica per l'organismo se somministrata in modo normale, ma super-efficace se rilasciata esclusivamente contro il bersaglio, solo lì dove proliferano le cellule neoplastiche.
Il T-DM1 trova impiego finora nel cancro del seno, ma rappresenta un modello per molti farmaci a venire anche in altri tumori. I risultati dello studio sono stati presentati al congresso della società europea di oncologia a Milano.
"Sono stati ottenuti risultati eccellenti - sottolinea Luca Gianni dell'istituto nazionale dei tumori di Milano - nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 8.000 donne. T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate 'anticorpi armati' e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato per il meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle maitansine".
Anche gli effetti collaterali sono decisamente inferiori rispetto a quelli causati dal trattamento tradizionale con l'anticorpo e chemioterapia. Per esempio l'alopecia si è ridotta dal 45% al 2%, così come la neutropenia e la diarrea".
In Italia, circa 40mila donne ogni anno sono colpite da tumore della mammella, che risulta così il secondo carcinoma più diffuso e ancora purtroppo il primo per mortalità nel sesso femminile sotto i 55 anni. L'avvento delle terapie target, unito alla diffusione degli screening e al miglioramento delle tecnologie per la diagnosi, ha modificato in questi anni lo scenario della lotta alla patologia. Tra i protagonisti del cambiamento gli anticorpi monoclonali, farmaci innovativi che hanno la capacità di colpire con precisione le cellule malate, senza danneggiare quelle sane.

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