Freddo nemico di pancia e gola
Ecco il decalogo salva-intestino

Con il calo delle temperature, alcune parti del nostro corpo sono colpite in particolare. Aumentano batteri e virus. Servono dunque un'alimentazione e comportamenti per riuscire a limitare i danni dalle infezioni e i malesseri che interessano l'intestino

Arriva il freddo, accompagnato dai tradizionali stati influenzali, mal di gola, starnuti, tosse e naso che gocciola. Il termometro crolla e anche l'intestino ne risente. È proprio in questa stagione, infatti, che si creano le condizioni favorevoli al contagio da parte di virus e batteri.
Con il freddo tornano, inoltre, gli antibiotici: farmaci necessari per combattere i batteri responsabili delle infezioni, ma che possono causare alterazioni della flora batterica intestinale.
Entro la fine dell'inverno l'intestino di un italiano su tre sarà messo a dura prova dal freddo, dalle infezioni delle vie respiratorie e dall'influenza, con irregolarità intestinali, gonfiore e dolori addominali in agguato.
 Attilio Giacosa, direttore scientifico del Dipartimento di gastroenterologia del Policlinico di Monza, ha stilato un decalogo per aiutare gli italiani a proteggere il proprio intestino dagli effetti indesiderati del freddo (scaricabile dal sito www.puraflor.it): assumere molta frutta e verdura e sostanze liquide (acqua naturale e tisane), non sostare in ambienti surriscaldati, arieggiare frequentemente gli ambienti in condivisione (ufficio, scuola) e assumere regolarmente fermenti lattici probiotici arricchiti con lattoferrina e zinco.
"Particolarmente a rischio sono i bambini", spiega il professor Giacosa. "Nella stagione fredda i virus riescono a diffondersi facilmente nelle popolazioni scolastiche per due motivi: il 90% delle malattie invernali sono causate da virus respiratori che si diffondono nell'aria e si trasmettono con il respiro. Quindi le aule scolastiche sono l'ambiente ideale per il diffondersi di tali virus. Inoltre i virus sono agevolati dal freddo, da qui la dicitura malattie da raffreddamento, che causa una diminuzione delle difese locali nel distretto rino-faringeo, favorendo l'attecchimento di agenti patogeni".

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