Monza: ecco l'uomo
dal cuore ricaricabile

L'intervento eseguito a Monza al San Gerardo dall'équipe di Giovanni Paolini su un paziente gravemenete infartuato di 56 anni: ora una pompa elettrica, ricaricabile anche dalla presa della corrente, garantirà il funzionamento del suo cuore.

Monza - Ed ecco l'uomo dal cuore ricaricabile. Il reparto di cardiochirurgia del San Gerardo di Monza, guidato da Giovanni Paolini, ha eseguito nelle ultime settimane un intervento all'avanguardia su un paziente che, solo pochi anni fa, non avrebbe avuto speranze di vita. L'operazione è stata eseguita con la colalborazione di Roberto Fumagalli e Antonello Vincenti. L'intervento è stato realizzato su un paziente di 56 anni, colpito da grave infarto e al quale è stato impiantato nel cuore, per la prima volta al San Gerardo, un Vad: ventricular assist device.
Si tratta di una pompa miniaturizzata, grande poco più di cinque centimetri, che funziona ad energia elettrica e che svolge il lavoro che il ventricolo (nel caso del paziente monzese quello sinistro) non è più in grado di compiere. «Questo tipo di soluzione viene adottata in due casi – ha spiegato Paolini – Come ponte in attesa del trapianto o con funzione permanente di “destination therapy”. In questo caso il candidato deve presentare particolari condizioni, in primis il perfetto funzionamento dell'altro ventricolo». La pompa, che si può cambiare - aggiunge il San Gerardo - si basa sulle leggi fisiche di sospensione (levitazione) in campo magnetico, funziona a batterie ricaricabili con una autonomia di circa 6 ore oppure direttamente a corrente di rete.

«La vita del paziente cambia radicalmente - avverte l'ospedale - permettendogli autonomia e ritorno alle normali attività quotidiane. Con il solo obbligo di muoversi con questa apparecchiatura elettrica nascosta in un piccolo borsello. Un'apparecchiatura intelligente che attraverso il display fornisce informazioni immediate al paziente che, in caso di bisogno, sa di poter contare su una disponibilità dei medici, perfettamente addestrati, 24 ore su 24. Anche la somministrane di farmaci anticoagulanti esclusivamente per via orale è a un livello medio basso».

L'intervento, durato sette ore, ha visto anche il coinvolgimento di esperti ingegneri, provenienti dall'estero, per il delicato montaggio della pompa. Non ci sono stati intoppi neppure nel decorso post operatorio accompagnato da cure cardiologiche e fisioterapiche. Si apre così una nuova frontiera nel campo della cardiochirurgia. «Naturalmente il Vad è uno strumento che va utilizzato correttamente e al momento giusto – ha commentato il professor Paolini – Uno strumento dal valore economico molto elevato, così come altrettanto elevato il costo sociale per il mantenimento e la cura dei pazienti cardiopatici cronici tra terapia, farmaci, esami e ricoveri».

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