L'insonnia?
Peggio col caldo

Che bella l'estate: giornate più lunghe, temperature che invogliano a godersi la notte, serate interminabili da trascorrere con gli amici. Il riposo però non è aiutato dalla bella stagione: se il caldo è troppo, i disturbi del sonno aumentano.

Che bella l'estate: giornate più lunghe, temperature che invogliano a godersi la notte, serate interminabili da trascorrere con gli amici. Il riposo però non è aiutato dalla bella stagione: se il caldo è troppo, come sta accadendo in questo 2012 di fuoco, i disturbi del sonno aumentano. I problemi sono ancora più acuti per chi di insonnia soffre anche tutto l'anno. «È un aumento, quello dei disturbi del sonno con le temperature elevate, che purtroppo è quasi fisiologico.

Il riposo, infatti, è ostacolato dal caldo: per una condizione ottimale in una camera da letto non si dovrebbero superare i 18-20 gradi, il caldo invece causa una riduzione del sonno profondo», spiega Massimo Viscardi, neurofisiopatologo, referente del Centro del sonno agli Ospedali Riuniti di Bergamo (Centro che cura non solo l'insonnia, ma anche altre problematiche quali il sonnambulismo). È quasi automatico, quindi, che il caldo eccessivo non faccia dormire. Ma se alla calura si aggiungono comportamenti sbagliati, la situazione può peggiorare.

Tenendo presente che si può parlare di insonnia solo se l'impossibilità di riposare bene si protrae per oltre 4 settimane senza interruzione, i disturbi del sonno non vanno comunque affatto sottovalutati: «Chi non riposa bene o dorme poco rispetto a quanto dovrebbe, sempre sottolineando che comunque il tempo del sonno è soggettivo, è più esposto a disturbi cardiocircolatori, alle infezioni, ha meno difese immunitarie. Ma soprattutto è provato scientificamente che l'insonnia è una variabile importante tra le concause dell'obesità: non dormendo si riduce la produzione di leptina, l'ormone che controlla il senso di fame – continua Massimo Viscardi – . Va detto, peraltro, che uno studio americano dimostra che in meno di un secolo abbiamo ridotto di quasi un'ora il tempo medio dedicato al sonno. La razza umana non ha avuto una evoluzione tale da giustificare una modifica così sostanziale al tempo del sonno. La verità è che tendiamo a usare le ore notturne per fare altro, ma il nostro organismo ne paga poi le conseguenze».

Certo però che contro il caldo e un sonno disturbato perché c'è afa, c'è poco da fare. «In realtà, c'è parecchio da fare: per cominciare mai cambiare le proprie abitudini. Si dovrebbe andare a letto e svegliarsi più o meno sempre alla stessa ora. E se fa caldo, in casa si dovrebbero usare dispositivi per rinfrescare l'aria: se non si vuole il condizionatore, o se questo causa altri disturbi, un buon alleato è il ventilatore. Ben orientato, può essere d'aiuto. Si ricordi che sempre, anche d'inverno, dormire in una stanza troppo calda e non arieggiata disturba il sonno. E soprattutto è consigliato il buio completo: le palpebre non sono un riparo totale dalla luce. E la luce tiene in attività il cervello».

Tv vietata
Chi pensa poi, con il caldo estivo, di fare le ore piccole guardando la tv, sappia che si prepara da solo a ore insonni. «La Tv e il computer sono deleteri, se non si riesce a dormire. Dalle stanze da letto il televisore dovrebbe essere bandito – continua Viscardi – . Così come qualunque altro dispositivo elettronico. Sconsiglio anche di leggere a letto: è un'attività che mantiene attivo il cervello e che quindi non aiuta a rilassarsi. A meno che il leggere qualche pagina non costituisca proprio un rituale soggettivo». Si pensa che profumi di lavanda, o tisane, o anche solo una camomilla possano dare una mano a chi fatica a prendere sonno.

«Qualunque sensazione olfattiva è una sensazione che rimette in moto i recettori, e quindi non favorisce il relax. Su tisane e camomille metto in guardia: gli infusi, se non effettuati nel modo corretto, fanno virare i principi attivi. Così la camomilla può rivelarsi un eccitante. Evitare anche caffè e tè. Piuttosto, meglio un biscottino o qualcosa di dolce dopo cena: gli zuccheri aiutano il rilassamento, e quindi sono un aiuto per dormire». Infine, se la situazione di insonnia diventa patologica è meglio rivolgersi al Centro del sonno: ai Riuniti ha circa 1.200 pazienti l'anno.



Carmen Tancredi

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