Addio allo scompenso
Il cuore si risincronizza

Contro una patologia che fa accumulare i liquidi negli arti inferiori, arriva un algoritmo che adegua la stimolazione del cuore alle necessità del momento, migliorando la contrazione del muscolo cardiaco

Nel mondo soffrono di scompenso cardiaco più di 22 milioni di persone, con un'incidenza pari a 2 milioni di casi l'anno. Solo in Italia, i pazienti sono 747.000.

Si tratta di una patologia in cui il cuore non riesce a svolgere adeguatamente la propria funzione di pompa, determinando l'accumulo di liquidi a livello degli arti inferiori, dei polmoni e in altri tessuti. Una patologia che rappresenta l'1-2% della spesa totale per l'assistenza sanitaria in Europa e negli Stati Uniti.

Una spesa che potrebbe essere ridotta, grazie al nuovo sistema per
la resincronizzazione cardiaca, da poco disponibile, che permette
di aumentare la risposta alla terapia e ridurre i costi diretti e
indiretti della gestione del paziente. Un sistema innovativo che
consente, grazie ad un algoritmo particolare, di adeguare la
stimolazione del cuore alle necessità del momento, migliorando la
contrazione del muscolo cardiaco.

L'evoluzione della tecnologica dei dispositivi biomedicali e i
benefici economici e clinici che essi apportano sono stati i temi
di un incontro dal titolo "L'innovazione tecnologica in
aritmologia: i nuovi sistemi di resincronizzazione e navigazione
cardiaca per ridurre i tempi d'intervento e aumentare la risposta
dei pazienti alla terapia", organizzato nell'ambito del congresso
medico scientifico internazionale dedicato all'aritmologia
"Progress in Clinical Pacing", concluso a Roma il 7 dicembre.

Fra le terapie interventistiche, spesso adottate in associazione ai farmaci, sono gli impianti di defibrillatori e di sistemi di resincronizzazione
cardiaca (CRT) ad aver conosciuto il maggior sviluppo negli ultimi
anni. Il defibrillatore è un dispositivo capace di rilevare e
interrompere, mediante una scarica elettrica, eventuali aritmie
maligne che, altrimenti, possono procurare un arresto cardiaco e
morte improvvisa. Questa scarica "resetta" il muscolo cardiaco e
ne ristabilisce il ritmo.

La terapia di resincronizzazione cardiaca prevede l'impianto di un
dispositivo che, attraverso due elettrocateteri collegati a
entrambe le camere cardiache inferiori, invia piccoli impulsi
elettrici per migliorare la sincronia di contrazione dei due
ventricoli e, di conseguenza, la capacità del cuore di pompare
sangue e ossigeno all'interno del sistema cardio-vascolare. I
resincronizzatori di nuova generazione sono combinati a una
terapia di defibrillazione (CRT-D).

Tuttavia, sono oggi disponibili nuovi resincronizzatori cardiaci,
che hanno il vantaggio, attraverso un esclusivo algoritmo, di
modificare in modo automatico e dinamico questi parametri,
adeguandosi costantemente alla conduzione intrinseca del paziente".

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