Una frequenza eccessiva, secondo il giudizio degli esperti, se si considera che in queste occasioni di «aggregazione» si consumano di solito uno o due drink, spesso accompagnati solamente da stuzzichini, ovvero un’alimentazione inadeguata.
A mettere in guardia sui pericoli di questa cattiva abitudine è il gastroenterologo Nicola Caporaso dell’Università Federico II di Napoli: «I danni al fegato – dice – possono arrivare anche dopo due soli bicchieri di alcol, così come il pericolo di dipendenza. E il rischio è dato anche dal fatto che i giovani non si accontentano di vino o birra, ma preferiscono i drink a base di superalcolici».
Secondo dati dell’Istituto superiore di sanità, 3 ragazzi su 4 tra 16 e 25 anni bevono alcolici e se si abbassa l’età a 15 anni, un anno in meno del limite di legge per poterli acquistare, i dati non cambiano: beve il 67% dei giovanissimi.
I giovani, conclude Caporaso, «sono inoltre inconsapevoli dei danni epatici che possono procurarsi anche a causa di altre abitudini sbagliate, come le bevute lontane dai pasti, il fumo e la malnutrizione».
(04/08/2008)
© RIPRODUZIONE RISERVATA