Troppo smog in Lombardia
Si rischia di vivere meno

L’aspettativa di vita di 2-3 anni inferiore alla media. L’inquinamento responsabile anche di ictus, infarti, embolie e trombosi.

L’inquinamento dell’aria non è responsabile solo di malattie respiratorie, ma anche di malattie cardiovascolari, come infarto, trombosi, ictus ed embolia polmonare. Un killer responsabile di oltre tre milioni di morti l’anno, che mette soprattutto a rischio anziani e bambini. A lanciare l’allarme gli esperti riuniti a Milano da Alt (Associazione lotta alla trombosi).

E proprio la Lombardia e Milano sono tra le aree più a rischio, essendo tra le zone più inquinate d’Europa: in Lombardia c’è una riduzione dell’aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media, e Milano, con Torino, è la capitale dello smog in Italia. «Su 53 milioni di morti nel mondo - spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano - 3,3 milioni sono causati dall’inquinamento dell’aria e la prima causa scatenante l’infarto acuto è lo smog» La cosa impressionante, rileva Lidia Rota Vender, presidente di Alt, «è che è stato dimostrato che il meccanismo di infiammazione dei bronchi, scatenato dall’inquinamento, porta anche all’attivazione della trombosi» Lo smog è responsabile anche dell’ictus.

«Tra gli inquinanti responsabili ci sono le polveri ultrasottili dei tubi di scappamento delle auto - aggiunge Paola Santalucia, neurologa - È la loro capacità di depositarsi nei polmoni e di provocare uno stato infiammatorio che aumenta gli ictus ischemici» Da qui ecco l’appello degli scienziati alle istituzioni di migliorare le condizioni ambientali, a cominciare dalla riduzione del traffico. «La presidenza italiana dell’Unione europea - sottolinea Roberto Bertollini, direttore del Programma salute e ambiente dell’Oms presso l’Ue - deve essere l’occasione per fissare efficaci strategie di lotta all’inquinamento» Anche perché, conclude Mannucci, «i limiti europei stabiliti per le giornate in cui è possibile sforare i valori di polveri sottili sono molto più alti di quelli stabiliti dall’Oms e dagli Usa».

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