C3 il cielo
in macchina

Con i due milioni di vetture vendute in tutto il mondo, di cui 400 mila solo in Italia, la C3 di Citroën forse non aveva bisogno di un restyling radicale. Ma la nuova versione è già arrivata nei saloni italiani dove è ordinabile con prezzi compresi tra i 12.000 e i 15.000 euro a seconda delle versioni.

Inutile girarci attorno: molto della nuova macchina, che affianca e non sostituisce il modello precedente, ridenominato «Classic», si concentra tra il frontale e il grande parabrezza Zenith, introdotto di serie su tutte le versione tranne che in quella base (costerà, in questo caso, 400 euro). Ma andiamo con ordine. Rispetto alla tendenza che vuole auto sempre più grandi anche nel segmento B, la C3 riafferma i vantaggi della compattezza, mantenendo i suoi 3,94 metri di lunghezza e 1,73 di larghezza. Cambia, però, il frontale dominato ora da una grande calandra trapezoidale che si allunga verso la parte bassa della vettura.

Un tocco di sportività e muscolosità in più, subito ammorbidito, però, dall'«exploit tecnolgico» – così lo chiamano in Citroën – del visiodrive, concetto che riassume la modifica più eclatante introdotta dai costruttori del «double chevron» e che, non a caso, è il leit motiv dello spot pubblicitario preparato per il lancio in tutta Europa. In pratica, i designer del marchio transalpino hanno studiato, progettato e fatto montare sull'utilitaria francese un parabrezza – chiamato Zenith – che si estende sin sopra le teste del guidatore e del passeggero che gli siede accanto, praticamente a metà del tetto.

La prova su strada, svolta sull'Aurelia tra Roma e la provincia di Grosseto, ha confermato i vantaggi in visibilità e panoramicità dello Zenith in più di una circostanza, ad esempio quando i semafori sono posti più in alto sulla carreggiata. Al rischio di un riscaldamento solare eccessivo, soprattutto d'estate, si è posto rimedio oscurando la parte alta del parabrezza stesso e dotandolo di una tendina scorrevole interna. Ma le innovazioni non finiscono qui.

Buona parte degli interni, a cominciare dalla plancia con la strumentazione di guida che comprende anche l'indicatore della marcia raccomandata per ridurre i consumi, sono stati rinnovati nei materiali e nelle soluzioni tecnologiche. Ne guadagnano il comfort e l'abitabilità. Solo un esempio: rispetto alla C3 «Classic», i passeggeri anteriori hanno a disposizione otto centimetri in più per le gambe, mentre il bagagliaio conserva la sua capacità di 300 litri, al vertice della categoria. Un tocco tutto francese è il diffusore integrato di profumo, posto sopra il volante che è stato ridisegnato.

Ma la nuova compatta Citroën cambia molto anche sotto il cofano, distinguendosi per una gamma di motori tutta finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2. Il record, sin dal lancio, spetta alla versione 1.4 Hdi 90 Fap, che ne emette solo 99 g/km, e alla sua variante con doppia alimentazione benzina/Gpl e 75 cavalli di potenza. A questo propulsore, nel marzo del prossimo anno, si affiancherà un 1.1 benzina/Gpl da 60 cavalli. Le proposte a benzina sono quattro: 1.1 da 60 cavalli, 1.4i da 75, 1.4 Vti da 95 e il 1.6 Vti da 120, che permette di scegliere anche un cambio automatico a quattro rapporti. Sempre nel 2010 arriveranno nuovi cambi pilotati a 5 e 6 rapporti, abbinati al nuovo sistema Start&stop di seconda generazione.

Una mossa che consentirà di aumentare il numero delle versioni più ecologiche, sotto i 100 g/km di CO2, rafforzando – questo è l'obiettivo del costruttore – la leadership della C3 nel segmento B. E il tutto avviene proprio nell'anniversario dei novant'anni di storia della Citroën, come ha ricordato Marco Freschi, responsabile stampa del gruppo per l'Italia.

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