Gp a Roma, l'incubo è realtà
L'ira della politica brianzola

Monza - A ufficializzare il nero su bianco è stato proprio Ecclestone, attraverso dichiarazioni alla stampa inglese. L’intesa dunque è stata davvero trovata, come aveva detto Maurizio Flammini e come era stato amplificato dai megafoni mediatici romani, con la comprensibile enfasi di chi sa di poter avere sul serio la Formula 1 sotto casa. Bernie Ecclestone e il patron Superbike, vero burattinaio del Gp capitolino, si sono incontrati nella galeotta Londra e si sono stretti la mano: dal 2012, le vie dell’Eur potranno avere il Gran premio. Un pre accordo che andrà ratificato, come ha dichiarato lo stesso Flammini, non prima di sette o otto mesi. Il tempo necessario per completare l’iter burocratico e vincere le resistenze di una Monza che, forse solo ora, capisce davvero che il suo incubo è reale.

Al ritornello di “Roma non sarà un’alternativa a Monza”, al di là del Tevere tirano dritto in un progetto che in verità non pare aver ancora incontrato un grande ostacolo nelle dichiarazioni brianzole. Del “no” dei politici della nuova Provincia, sembra che da Alemanno in giù non si siano ancora preoccupati granché, se è vero che nella lunga volata che porta alle Olimpiadi del 2020, la candidatura romana pare trovare proprio nel Gp un treno a cui stare strettamente a ruota. Guarda caso, il progetto Formula 1 poggia su un’intesa che avrà durata di dodici anni, pur nella formula del sette più cinque. All’ipotetica data di agosto s’è affiancata anche quella di novembre, quando però uffici e scuole della zona Eur saranno frequentate a pieno regime. La data agostana resta quindi quella con maggior credito, fermo restando lo stop di tre settimane imposto all’intero circus in concomitanza con il periodo estivo. L’inserimento della data romana ad agosto, quindi, sarebbe destinata a fare slittare uno degli appuntamenti già in calendario.

Nonostante lo spiraglio lasciato per il 2011, quindi con un anno di anticipo rispetto ai programmi iniziali, l’eventuale partenza del Gp romano cadrebbe nel 2012. Ma dal 2013 nella stanza dei bottoni potrebbe esserci qualcun’altro, non più quel Bernie Ecclestone che tanto spinge per i circuiti cittadini. A quel punto, trovare una sponda nel neoeletto Jean Todt (da sempre contrario ai tracciati cittadini) potrebbe essere un’abile mossa.

«Quel che mi suona davvero strano è che all’interno dell’autodromo, né Enrico Ferrari né Giorgio Beghella Bartoli abbiano ancora parlato pubblicamente», tuona l’assessore allo Sport, Andrea Arbizzoni. «In questi giorni s’è sentito più volte parlare di accordo in atto tra Roma e Monza. O c’è qualcosa di vero in tutto questo, o qualcuno dovrebbe prendere una posizione». Arbizzoni prosegue. «Quella di Flammini è una fuga in avanti. Proprio in considerazione di aver già individuato una data non si è nemmeno degnato di interpellarci, anche solo per un semplice confronto. Tanto più che, come ha ricordato, lui a Monza è l’organizzatore della tappa del mondiale Superbike. Dice che due eventi non si danneggiano, ma anzi portano più pubblico? Non credo proprio. Specie laddove sono così ravvicinati. C’è il rischio che sponsor e spettatori non coprano o non seguano entrambi gli avvenimenti».

«Sarebbe ora di finirla», denuncia l’assessore provinciale allo Sport, Andrea Monti. «Servirebbe che i big della politica facessero un po’ di chiarezza. Ad esempio, come ha dichiarato lo stesso sindaco di Monza, da un brianzolo come il presidente del consiglio Silvio Berlusconi non ho ancora sentito nulla. Devo invece dare atto al presidente Allevi di essere stato chiaro sin dal principio». Monti però esclude di dover andare a Roma per un tavolo rotondo con Alemanno. «Sono contrario di principio. Andare giù col cappello in mano a elemosinare non mi va. Credo anzi che debbano essere loro a venire da noi. In ogni caso, da gennaio partiranno ufficialmente le iniziative del nuovo comitato, che radunerà la Provincia, la Camera di commercio e l’Aci Milano».
Stefano Arosio

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