Il bicchiere di troppo
Se il freno è all'alcol

Monza - Tredicimila kit in tre serate. E' il risultato del lancio della campagna “Un bicchiere di troppo” promossa da “il Cittadino” e presentata all'Arengario nell'ambito di Monzapiù. Un bicchiere, quanto basta appunto per mettersi in pericolo. La campagna, che si avvale della collaborazione della Provincia di Monza e Brianza, l’Asl e di tre assessorati del Comune di Monza, ha permesso di distribuire in piazza i test certificati per verificare il tasso alcolemico. E capire quindi quando è il caso di affidare il volante a qualcun'altro. I monzesi hanno gradito e i kit a disposizione sono letteralmente andati a ruba.

«Quando mi è stata presentata questa campagna – ha detto Massimiliano Romeo, assessore alla viabilità e sicurezza che lo scorso 1 luglio ha emesso l’ordinanza di divieto di vendita di alcol ai minori di 16 anni – mi sono speso perché ci fosse il patrocinio e il sostegno del mio assessorato». E ha aggiunto: «L’azione per distogliere i giovani dall’abuso dell’alcol non deve affidarsi solo a un intento repressivo ma soprattutto educativo. Oltre alla distribuzione dei test alcolemici la campagna prevede la distribuzione di opuscoli informativi. Intendo proseguire su questa strada anche in futuro cercando di coinvolgere il più possibile le scuole e le famiglie».

«Più che sui divieti assoluti – ha dichiarato Martina Sassoli, assessore alle politichie giovanili – bisogna impegnarsi nella sensibilizzazione e soprattutto nella responsabilizzazione di giovani e giovanissimi. Io ritengo che l’auto sia una delle “armi” più pericolose in mano ai diciottenni soprattutto se si mettono al volante dopo “Un bicchiere di troppo”. D’altra parte non bisogna dimenticare i comportamenti degli under 18, quindici o sedicenni che, non solo hanno già fatto uso di alcolici come vino o birra, ma anche abuso di superalcolici».

E ha aggiunto: «Come assessorato per il 2010 abbiamo in programma di sviluppare una campagna di informazione e sensibilizzazione anche con i commercianti. Proporremo una sorta di “bollino blu” per tutti quegli esercenti che terranno un comportamento socialmente responsabile».

«Puntare sulla prevenzione, e quindi sulla corretta informazione e comunicazione – ha sottolineato Pierfranco Maffé, assessore all’educazione e alla comunicazione – è il miglior investimento per correggere comportamenti sbagliati. D’altra parte il modo più efficace per evitare che, soprattutto i più giovani ricorrano all’acool, è stare attenti all’educazione. Oltre al divieto, “non bere perché fa male”, bisogna cercare di capire come colmare quel vuoto per il quale i giovani bevono. Soprattutto perché l’abuso di alcool è la causa più frequenti di incidenti stradali. L’amministrazione ma non solo, credo, debba lavorare soprattutto in questa direzione. Per questo ben vengano sinergie e collaborazioni come questa».

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