Bollo e auto storiche: «Un po’ di chiarezza»

Per quanto riguarda i veicoli ultratrentennali a uso privato, destinati esclusivamente al trasporto di persone, ad eccezione di quelli iscritti nei registri storici, essi sono assoggettati al pagamento della tassa di circolazione regionale.

Sulle tasse di circolazione di auto e moto d’epoca sono in parecchi ad avere le idee confuse. Qualcuno afferma, addirittura, che possono sempre circolare gratuitamente.

La conferma di una disinformazione imperante arriva dal presidente del Valtellina Veteran Car che chiarisce il quadro complessivo.

«Ricevo molte telefonate, da cui, in primo luogo, emerge che non tutti hanno capito che un’auto vecchia non è necessariamente storica – premette Pier Luigi Tremonti –. Per quanto riguarda i veicoli ultratrentennali a uso privato, destinati esclusivamente al trasporto di persone, ad eccezione di quelli iscritti nei registri storici, essi sono assoggettati al pagamento della tassa di circolazione regionale, in misura fissa, a decorrere dall’anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione. L’agevolazione è concessa solo ai veicoli adibiti a uso non professionale; sono pertanto esclusi i veicoli intestati a soggetti che non siano persone fisiche ovvero intestati a persone fisiche che utilizzino i veicoli nell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni. Gli importi fissi annuali sono: 30 euro per le autovetture e 20 per i motoveicoli, dovuti solo in caso di circolazione».

I veicoli tra i 20 ed i 30 anni sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica di possesso in base al tariffario Regione Lombardia 2015 (www.tributi.regione.lombardia.it) ad eccezione di quelli di interesse storico e iscritti nei registri autorizzati a certificare la storicità dei veicoli (Automotoclub Storico Italiano, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Federazione Motociclistica Italiana) che sono esentati dal pagamento di tutte le tasse automobilistiche regionali.

«Si è arrivati a questo risultato – prosegue Tremonti – dopo numerosi incontri a livello regionale tra assessori, funzionari, presidenti di club, a fronte dell’impegno di non certificare “catorci” e veicoli usati quotidianamente magari per andare per boschi o peggio ancora per evitare il pagamento delle tasse automobilistiche e scroccare agevolazioni assicurative. Se qualche club volesse trasgredire, faremmo tutti karakiri! Vorrei inoltre ricordare che le facilitazioni assicurative sono sicure se ottenute con la certificazione rilasciata dai registri legalmente autorizzati e in presenza della tessera in corso di validità del certificatore. In altri casi (tessere non rinnovate, non pertinenti o fantasiose) - conclude Tremonti - si corre il concreto, e forte,rischio di azioni di rivalsa in caso di gravi sinistri».

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