Il look della Gladius stravolge il concetto di moto finora perseguito da Suzuki per la sua gamma: della vecchia Sv non resta che il propulsore, peraltro arricchito di qualche cavallo, mentre lo scheletro e il vestito sono interamente rinnovati. Il telaio a traliccio è visibile in tutta la sua forza e contrasta piacevolmente con le linee morbide che dal serbatoio si prolungano idealmente nella coda, formando un’onda in perfetta armonia con il tubo, anch’esso ridisegnato. La sella è posizionata a solo 785 millimetri da terra: una misura perfetta per chi non è troppo alto e soprattutto per le centaure che si accostano sempre più a questo tipo di moto.
Il peso non è proprio dalla parte dei neofiti: 202 chili si sentono soprattutto nelle manovre da fermo o a bassa velocità, ma la facilità a poggiare i piedi per terra compensa questo limite, peraltro dovuto oltre al motore e al telaio anche alla forcella anteriore in acciaio. Certe finezze si apprezzano nella guida: la Gladius non richiede una postura esasperata grazie alla posizione del manubrio tubolare, piuttosto comoda. Sempre in termini di comfort la molla di precarico ha ben sette posizioni, ideali per qualsiasi tipo di regolazione. Mai più strappi su terreni non proprio da pista anche per merito del monoammortizzatore collegato al forcellone oscillante in acciaio a sezione rettangolare. Le ruote montano infine cerchi in lega da 17'' a cinque razze, con freni pinzati a doppio pistoncino all’anteriore e singolo al posteriore. L’abs è a richiesta. La Gladius è disponibile in 4 colorazioni combinate: blu e bianco, rosso magenta e bianco, nero e verde e total black. Il prezzo, come da filosofia della casa, è di 6.390 euro.
Sabrina Arosio
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