La nuova vita dei messaggi vocali
App comasca in 15 lingue
Emoticon e suoni

Lo strumento è stato messo a punto da iUP, una delle società che si sono aggiudicate un anno di incubazione nel parco di ComoNext

Si fa presto a dire messaggi vocali. Già perché se lo strumento è diventato tanto comune da essere per molti, soprattutto under 18, la principale forma di comunicazione, il futuro è tutto da scoprire.

E potrebbe passare da ComoNext, O meglio, da una app progettata da una startup incubata nel parco tecnologico di Lomazzo. Si tratta di iUP, una delle società che si sono aggiudicate l’ultima edizione del bando “Incubatore d’Impresa 2018” promosso dalla Camera di Commercio di Como.

iUP è una startup dedita, per l’appunto, allo sviluppo di applicazioni per smartphone di propria concezione. La società, costituita lo scorso maggio, conta cinque persone nel team interno e circa trenta collaboratori esterni sia di carattere tecnico sia di supporto all’attività.

«Il nostro primo progetto, 2REC, l’ho ideato da “smanettone”, come lo sono tutti i ragazzi con lo smartphone. Spesso ricevevo messaggi vocali lunghi e in situazioni in cui non era facile sentirli, ad esempio in riunione – spiega l’amministratore Marco Righetti - ho pensato che sarebbe stato utile un sistema per convertirli in testo, per poterli consultare comodamente, quando si ha più tempo».

2REC, nel lato smart, non consente solo di convertire i messaggi vocali, ma anche di archiviarli in modo facile, veloce, e rendendo la traccia riconoscibile con semplicità, oltre a consentire la modifica delle tracce stesse con un editor che permette di aggiungere, duplicare o tagliare parte delle registrazioni.

Al fianco dello sviluppo di utilità, iUP ha realizzato anche strumenti agili lato fun, come la creazione di contenuti, filtri sulla voce, inserimento di sottofondo musicale o ambientale e l’aggiunta di effetti sonori nelle registrazioni, in modo concettualmente simile agli emoticon dei messaggi di testo.

«L’idea è quella di sfruttare le immagini degli emoticon cui è abbinato un sonoro, come il suono di una sirena legato a una sveglia e da qui la creazione di un sistema che permetta agli utenti di personalizzare le creazioni audio».

2REC si propone, dunque, come estensione a supporto delle applicazioni di messaggistica istantanea e dei social network per i messaggi vocali.

Il mercato delle applicazioni mobile a oggi vale 86 miliardi di dollari all’anno, il trend di crescita è sempre positivo e ci sono ancora margini di sviluppo significativi. Solo nel corso del terzo trimestre 2018, gli utenti iOS e Android hanno effettuato più di 27 miliardi di download di applicazioni dagli store (dati Sensor Tower). Nello stesso periodo sono stati spesi 18,2 miliardi di dollari per l’acquisto di app, facendo registrare un aumento del 23% rispetto al 2017. La stima di App Annie per il 2022 prevede che gli utenti dei due principali sistemi operativi, scaricheranno 260 miliardi di app, generando un fatturato superiore a 150 miliardi di dollari.

2REC si propone nel mercato internazionale, è prevista la traduzione in 15 lingue, come supporto per tutte le applicazioni di messaggistica istantanea (WhatsApp, Messenger, WeChat, ecc.) e i social network (Facebook, Instagram, Snapchat, ecc.), rendendo notevolmente più ricco, personale e unico lo scambio comunicativo.

«Sulla carta è un’applicazione ambiziosa distribuita gratuitamente nel mercato internazionale che se seguita ha grandi potenzialità ed è predisposta per essere ampliata. All’interno dell’applicazione, inoltre, abbiamo sviluppato uno store dove possono essere acquistati contenuti aggiuntivi: suoni, sottofondi musicali».

Un progetto che ora non aspetta che il suo lancio nel mercato e che non manca di ricevere riscontri positivi a ogni presentazione.

«Ci danno la carica e ci confortano nel nostro avvio di percorso. Con 2REC puntiamo a diffondere in tutto il mondo un uso nuovo e coinvolgente delle note audio, proprio come già avviene nel campo del visuale. Vogliamo realizzare l’applicazione più importante sviluppata in Italia, riproponendo nel nostro territorio un caso di successo come i tanti manifestatesi in Silicon Valley o in altre metropoli europee».

Elena Botter

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