Pericolo oscurità
Il gilet con i led
salva ciclisti e runner

Clara Swiss Tech ha brevettato un dispositivo che aumenta la sicurezza, visibilità fino a un chilometro. Ricaricabile, comandi wireless, può andare in lavatrice. Ora la grande sfida del mercato in partnership con Taurus

L’idea gli è venuta una notte quando, rientrando a casa a Maccagno, ha rischiato di investire un ciclista a causa della scarsa visibilità. Ma Marco Dal Lago, 28 anni, nel 2015 fresco di laurea in ingegneria gestionale alla Supsi di Lugano, si è convinto che potesse diventare un business di successo quando sul web, in un sito americano, ha trovato qualcosa di simile realizzato da un appassionato. Più che la tecnologia utilizzata, allora fu colpito dalla quantità di commenti generati: «Compresi - spiega oggi Dal Lago, Ceo di Clara Swiss Tech - quanto potesse essere vasto il mercato». E aveva ragione. Già perché quella del gilet luminoso salvavita si è rivelata un’intuizione giusta. Certo, passare dall’idea al prodotto ottimale qual è oggi non è stato facile. «La forza del prodotto sta nella sua semplicità - dice Dal Lago - ma inserire dei circuiti elettronici in un tessuto è un procedimento di grande complessità». Ci si è arrivati attraverso la collaborazione con un fornitore veneto, dopo un’esperienza non positiva con aziende cinesi. Il risultato è un gilet per ciclisti e runner, ma anche in generale per operatori che si trovano a intervenire in contesti pericolosi, all’interno del quale vengono termosaldate delle luci led che si illuminano come le frecce dell’auto quando si svolta a destra o sinistra.

Il dispositivo è alimentato da una piccola batteria ricaricabile e si può attivare in modalità wireless dal manubrio della bicicletta. Il ritorno in termini di luminosità, e quindi di sicurezza, è straordinario perché il gilet permette di rendere visibile la persona che lo indossa a circa un chilometro di distanza in entrambe le direzioni di marcia in strada, nulla di paragonabile in termini di prestazione rispetto ai vecchi elementi catarifrangenti. Nulla di paragonabile anche nello stile, nella fase di sviluppo del prodotto non è stato trascurato il fattore vestibilità per un capo che si presta a un intenso utilizzo anche nel contesto urbano.

Il tessuto sintetico è impermeabile e anti choc, si può mettere anche in lavatrice. Il comando integrato nel gilet permette di scegliere tra luce fissa e intermittente. Una scelta da valutare anche in base all’autonomia desiderata, rispettivamente di otto o sedici ore, mentre servono circa due ore per caricare da zero la batteria attraverso un cavetto con presa Usb. Il prodotto combina tecnologia e comfort ed è avviata la registrazione dei brevetti nei Paesi europei e negli Usa.

Per la startup ticinese queste sono settimane di attesa. Siamo alla vigilia di uno snodo importante dal punto di vista commerciale. Clara Swiss Tech ha siglato una partnership con Taurus, lo storico marchio italiano delle biciclette che nel 2016 è stato acquisito da Protom e si è lanciato nel mercato delle e-bike. Il gilet smart, in una limited edition, può essere preordinato sul sito di Taurus al prezzo di 179 euro.

Per il progetto è il momento del possibile grande salto. La strada alle spalle non è stata breve ma non sono mancate tappe di assoluta soddisfazione. Come nel 2015 quando Clara fu selezionata come una delle migliori 218 finaliste nel celebre acceleratore per start-up Mass Challenge presente a Londra, Boston ed Israele durante il quale si sono sfidati più di 2200 progetti provenienti da tutto il mondo. Un’esperienza che ha segnato la maturazione del team anche dal punto di vista imprenditoriale: «Quando ti trovi a contatto con persone tutte mediamente più intelligenti, sei costretto a correre per non restare indietro». Anche per questo raggiungere il traguardo dà un’emozione speciale.

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